Trovarsi fra Caligola e Nerone è davvero come stare fra l’incudine e il martello. In questa posizione di trova un uomo che trascorre le sue giornate a Casape, all’interno di una lussuosa e confortevole villa. Non si tratta di una persona qualunque, perché le qualità del Generale Gneo Domizio Corbulone sono veramente notevoli dato che contro i Parti riorganizza l’esercito, dopo aver sconfitto Vologase I, conquista prima Artaxata e, poi, Tigranocerta. Successivamente è sempre il generale a ridare prestigio di Roma, concludendo con Tiridate I di Armenia un patto che riconosce il protettorato romano. Gneo Domizio Corbulone, è anche un tipo molto carismatico e, quindi, capace di guidare un’insurrezione per diventare imperatore. Però, non è questo il movente dell’omicidio ordinato da Nerone nei confronti del fratellastro dell’ultima moglie dell’imperatore Caligola. Nerone è decisamente allarmato dalla vicinanza fra il suo generale con il Senatore Annio Viniciano, che è uno dei congiurati capace di mettere in pratica l’assassinio di Caligola nel 41 d.C. Per non cadere nella stessa “trappola” organizzata nei confronti di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, l’imperatore Nerone decide di far uccidere il “generale di Casape”.

Il “generale di Casape” ucciso d Nerone
Gneo Domizio Corbulone, è capace di guidare un’insurrezione per diventare imperatore. Però, non è questo il movente
Condividi l'articolo: