Ristoratori in piazza a Montecitorio

“Le associazioni di categoria ci hanno venduto sui tavoli della politica. Eppure non era difficile capire quali fossero i problemi reali e come risolverli”.

A parlare è Maricetta Tirrito, portavoce di Sos Lazio, che lunedì 22 febbraio ha partecipato al presidio organizzato da Tni (Tutela Nazionale Imprese) sotto Montecitorio per la manifestazione di protesta dei ristoratori.

Chi ci doveva rappresentare – ha detto Tirrito – fino a oggi ha fatto finta di non vedere quali erano i problemi reali. Ci hanno detto di diminuire i posti, lo abbiamo fatto. Ci hanno detto di sanificare: lo abbiamo fatto. Ci hanno detto di distanziare: lo abbiamo fatto. E poi ci hanno chiuso lo stesso, per di più in maniera schizofrenica.

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Se resto aperto all’ora di pranzo, nel rispetto delle regole – infatti – perché a cena devo chiudere? Non ha alcun senso chiudere i ristoranti e lasciare aperti, ad esempio, i supermercati. Lì il virus forse non c’è?

La politica queste contraddizioni ce le deve spiegare – ha proseguito –, e se non è in grado di farlo, ci deve risarcire. Basta con la storiella dei ristori: aziende come le nostre vanno risarcite, usiamo le parole giuste. C’è chi ha affittato un locale per poter lavorare, e se tu Stato mi costringi a chiudere, tu devi pagare l’affitto.

Oggi il governo è cambiato – ha detto ancora Tirrito – e nella compagine ora siedono amici che si sono fatti le foto con noi, nelle proteste delle prime ore. Adesso che sono nella stanza dei bottoni devono passare dalle parole ai fatti, senza alibi. Mi rivolgo soprattutto a loro: tutta la solidarietà dimostrata nei mesi scorsi si trasformi in atti concreti. Non si rendano protagonisti – conclude – dell’ennesima presa per i fondelli di un’intera categoria”.

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