Sarà esteso a tutti i Comuni del territorio regionale il ‘Piano voucher per le famiglie meno abbienti’, con ISEE fino a 20.000 euro, prive del tutto di servizi di connettività (ovvero connettività inferiore a 30 Mbit/s), la cui applicazione era inizialmente limitata, in via prioritaria, solo a determinate aree montane del Lazio, come disposto dalla precedente delibera (DGR n. 663 del 29/09/2020) che viene così modificata. Ogni famiglia con i requisiti potrà usufruire dell’erogazione di un contributo massimo di 500 euro, che comprende la connettività ad almeno 30 Mbit/s (per una somma non inferiore a 200 euro), dei relativi dispositivi elettronici (CPE) e un tablet o un pc fornito dall’Operatore (per una somma non inferiore a 100 euro e non superiore 300 euro).
E’ quanto previsto dalla prima delibera proposta dell’Assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, approvata oggi dalla Giunta Regionale del Lazio.
Il progetto ‘Piano voucher per le famiglie meno abbienti’, previsto dalla convenzione sottoscritta tra Regione Lazio, Ministero dello Sviluppo Economico e Infratel S.p.A, società in house del MISE, si inserisce nell’accordo-quadro tra Governo ed Enti locali per lo sviluppo della Banda Ultra Larga sul territorio nazionale come indicato dagli obiettivi europei.
“Ringrazio gli uffici regionali che avevano già introdotto una prima fase di questa misura e per il loro lavoro e la loro collaborazione che mi hanno permesso oggi con questo primo atto di implementarla ed estenderla a beneficio di tutti i territori del Lazio. – dichiara l’assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi – In un momento in cui, a causa della pandemia Covid, buona parte della popolazione italiana lavora da casa in smartworking e 8 studenti su 10 sono alle prese con la Didattica a distanza, assieme alle loro famiglie e alla comunità scolastica, estendere questo provvedimento a tutti i Comuni del Lazio significa attuare una misura di equità sociale che punta a dare a tutti, indiscriminatamente, gli stessi strumenti e le stesse possibilità di accesso a Internet e, nel caso degli studenti in Dad, di vedersi garantito il diritto all’Istruzione nell’attesa di poter ritornare alla didattica in presenza. Mai come ora lavorare per colmare il gap digitale non vuol dire solo fare un passo in avanti verso il raggiungimento degli standard Ue in fatto di digitalizzazione, per rendere le nostre imprese e i nostri territori più competitivi, ma significa soprattutto prevenire e contrastare le diseguaglianze sociali nel rispetto di una democrazia più equa possibile”, conclude Lombardi.