Criminalità in azione, “Decidiamo noi chi vince la partita”

Aggredita e picchiata la figlia dell'allenatore del Pescara. "Tuo padre deve perdere"

Una partita di calcio rimane una partita di calcio

Si gioca oggi alle 14 Pescara – Salernitana ed è una gara decisiva per il campionato di serie B.

Se i campani vincono, scrive il Corriere della Sera, verranno promossi nella massima divisione. Il Pescara, invece, è già retrocesso in C.

Ma non è questa la notizia.

La figlia dell’allenatore della squadra abruzzese, Paola Grassadonia 18 anni, è stata spintonata e presa a calci a Salerno,  città di cui è originario il tecnico degli adriatici e dove risiede ancora la sua famiglia.

Poi un avvertimento in dialetto: “Il Pescara deve perdere se no tu non torni più a casa”.

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Il papà di Paola, Gianluca, si è sfogato con i giornalisti per il vergognoso episodio: ha definito l’accaduto oltraggioso e invitato la ragazza e tutti i familiari a lasciare la città.

Il fatto ha suscitato la reazione della Salernitana che ha condannato “i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore Grassadonia. Una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale. Tutto deve restare nell’ambito della vicenda sportiva e sul rettangolo di gioco”.

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