Dipendenza da cellulare

Smartphone: istruzioni d'uso per i minori. Ai trasgressori una multa salata

 

Tecnologia in famiglia

Bambini e adolescenti soffrono di dipendenza da cellulare?  Niente paura, i nostri politici hanno pronta una soluzione: una proposta di legge che regola l’utilizzo degli smartphone da parte dei minori di 12 anni e una mazzata in testa ai genitori, una multa da un minimo di 300 euro a un massimo di 1500.

L’esempio viene dalla Francia. Oltralpe, infatti, nel 2018 è entrata in vigore una legge per la quale agli studenti è vietato l’utilizzo del telefono durante le ore di insegnamento e nei luoghi scolastici.

La proposta di legge italiana intende andare oltre, non circoscrivendo il suo campo di azione al solo contesto scolastico. Tant’è che la proposta di legge prevede nei primi tre anni di vita  (avete letto bene!) “il divieto dell’utilizzo di smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale”.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Via dei Sosii a rischio cedimenti, scatta la Ztl variabile

Nei successivi tre anni “è consentito far avvicinare gradualmente il minore alla tecnologia per non più di un’ora al giorno” che, nella fascia di età compresa tra i sei e gli otto, “passa a tre ore giornaliere”. Infine, “dai nove ai dodici anni di età la fruizione dei media device dovrà essere limitata a quattro ore giornaliere, sempre sotto la supervisione dei genitori”.

Per la corretta attuazione della legge, i deputati proponenti ritengono necessario prevedere anche sanzioni pecuniarie per i genitori che “consentiranno ai propri figli non ancora dodicenni di navigare on line e di utilizzare qualsiasi dispositivo digitale senza accompagnamento e presidio educativo”. La multa va da un minimo di 300 euro a un massimo di 1.500 euro.

LEGGI ANCHE  Incendio nell'hotel abbandonato, i vigili del fuoco salvano gli occupanti

Una crociata contro tecnologia? Non proprio, assicurano i promotori dell’iniziativa legislativa: quello che serve, scrivono, è il buon esempio da parte dei genitori.

Meditate gente, meditate.

 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.