Pedalare con i ricordi
Damiano Caruso, siciliano di 33 anni, contende al colombiano Egan Bernal il tetto delle Dolomiti.
Suo padre faceva parte della scorta del giudice Falcone. Essere figlio di un “angelo custode” del magistrato nel mirino della mafia, non deve essere stato facile per il giovane Damiano.
La paura, l’attesa del ritorno, i ricordi orgogliosi di una famiglia stretta nell’affetto e nel timore che il genitore non potesse rientrare a casa erano sempre tangibili.
Allora, quando il giudice Falcone, insieme alla moglie Francesca e alla scorta venne assassinato, il padre di Damiano quel giorno non era in servizio ma continua a ricordare con dolore la strage di Capaci del 23 maggio del 1992: aveva soltanto 19 anni, dalla sua la temerarietà della gioventù, poco più di un milione di lire al mese e nessuna paura.
Casa a Punta Secca, 200 metri dall’abitazione del commissario Montalbano, Caruso figlio non si lamenta neanche lui. “I siciliani, dice con un sorriso, non fanno nulla per cambiare le cose. Ma io qui vivo felice e non potrei mai trasferirmi in un monolocale a Montecarlo o a Lugano”.
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