Rispettare le regole anche all’aperto
Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia fanno da apripista, diventano zona bianca anticipando di una quindicina di giorni quello che succederà, è auspicabile, nel resto del Paese.
Cadono tutte le restrizioni ad eccezione del distanziamento, dell’utilizzo della mascherina e ferma restando l’adozione dei protocolli di sicurezza previsti per i differenti settori.
Con i dati in costante miglioramento e la riapertura da domani dei ristoranti al chiuso in tutta Italia, non ci sarà più il limite massimo di 4 commensali ma resta il metro di distanza tra i tavoli e l’obbligo di utilizzo della mascherina per entrare o uscire dalla sala.
Tra le novità si potrà usufruire delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell’aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata. Per le spiagge è prevista una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni ma restano vietate tutte quelle attività che possano dar luogo ad assembramenti.
Non cambia nulla, invece, per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia – dal 15 giugno – che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, un attestato di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all’evento.
Alcuni studi hanno dimostrato che meno del 10% degli episodi di trasmissione da Sars-CoV-2 si sono verificati in ambienti esterni. In particolare, la probabilità che un caso primario trasmetta l’infezione in un ambiente chiuso è 18,7 volte maggiore rispetto ai luoghi aperti. Nonostante ciò, gli esperti invitano a rispettare le regole anche all’aperto perché il rischio di contagio non può essere azzerato.