Qualcuno aveva tentato di spegnere l’incendio a colpi di pala, inutilmente, estintori non ce ne erano. Ci sarebbero quattro fronti di responsabilità, addebitabili a Rfi, a due ditte appaltatrici e a una famiglia proprietaria di un terreno incolto, secondo la procura di Tivoli, per la morte di Ines Scrocca e di Rosanna Schianchi, 92 e 68 anni, madre e figlia rimaste asfissiate il 7 agosto del 2017 nell’incendio che si è scatenato a ridosso della stazione ferroviaria di Tivoli fino a lambire la loro casa. In tutto sedici gli indagati per i quali il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto e il sostituto Filippo Guerra hanno appena firmato la richiesta di rinvio a giudizio con la doppia accusa di omicidio colposo e incendio boschivo, non averlo impedito è stato equiparato ad averlo causato. Nella lista degli indagati a rischio rinvio a giudizio 5 dipendenti della Rfi, tra dirigenti e funzionari, i responsabili di due ditte e tre vicini di casa delle vittime. Per i consulenti della procura l’incendio si sarebbe sviluppato da una smerigliatrice.
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Oggi martedì 3 agosto