Tivoli. Il monumento ai Caduti e globalizzazione

L’opera inaugurata nel 1923 riporta inevitabilmente all’idea di Patria, intesa in un lontano passato come Terra dei Padri.

Domani nella centralissima Piazza Garibaldi, ore 12.10, sarà presentata la prima fase del restauro del monumento ai Caduti, con una cerimonia. All’iniziativa parteciperanno anche il sindaco Giuseppe Proietti, dell’Assessore ai Lavori Pubblici Laura Di Giuseppe, il dirigente Tullio Lucci dei restauratori della ditta Kòre e la consigliera del sindaco per i musei civici Maria Antonietta Tomei. L’opera inaugurata nel 1923 riporta inevitabilmente all’idea di Patria, intesa in un lontano passato come Terra dei Padri. Rammentiamo che l’idea di nazione nasce nel nostro Paese con il Romanticismo, in una Penisola priva di una sua identità politica. “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” ripeteva Massimo D’Azzeglio, invocando uno spirito unitario. Il primo banco di prova giunge con la Prima Guerra Mondiale quando calabresi, lombardi, veneti e pugliesi si trovano in trincea per difendere lo stesso confine. L’identità nazionale si forgia durante i conflitti e resta presente nel Vecchio Continente per quasi tutto il Secolo Breve, fino al 1989. Con la caduta del Muro di Berlino il mondo non è più diviso in due blocchi e il modello americano diventa l’unico riferimento. In Europa crollano le frontiere, emerge la globalizzazione e si diventa cittadini del mondo.

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FGI

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