La decisione avverrà a giugno. Sarà la Commissione Europea che dovrà decidere il livello del bisogno degli italiani in relazione alla crisi determinata dalla pandemia. Secondo i dati chiari e netti che si leggono a più di un anno dalla conclusione del primo terribile anno pandemico, la condizione del nostro paese non appare poi così miserrima. Quindi non è escluso che qualche miliardo previsto non arrivi. In più si è rilevato il cosiddetto “rimbalzo” nel 2021 migliore delle aspettative.
Scarsa crescite e alto indebitamento pubblico avevano fatto decidere di dedicare al caso italiano una cura specifica da parte della Commissione europea.
Dopo una discussione in sede europea – in cui l’opposizione degli altri paesi puntava sul fatto che a decidere dovesse essere il dato di crisi determinato dalla pandemia non una situazione di stallo dovuto ad effetti congiunturali – si era stabilito di prendere a campione la variazione del biennio 2020-2021.
Sulla scorta della delineazione di questa specifica crisi ad essere sottoposta alla lente d’ingrandimento per la mole delle difficoltà ancora non risolte, risulta più la Spagna che l’Italia. Conseguenza sarà che la Spagna sarà più aiutata e l’Italia perderà qualcosa delle somme previste.
Va chiarito però che le misure riguarderanno i sussidi e non i prestiti. Ma tra le possibilità concesse al nostro paese ora c’è anche l’importante possibilità di spostare destinazione ad alcuni fondi in arrivo dall’Unione Europea. Quindi la destinazione per cui erano stati concessi potrebbe essere dislocata su altri obiettivi dimostrati urgenti.