Entro marzo il comune di Monterotondo varerà un regolamento per il centro storico, per salvaguardarne vivibilità e sicurezza. La promessa arriva dal sindaco di Monterotondo, Riccardo Varone, all’indomani dell’attacco incendiario che nella notte tra sabato e domenica ha ridotto a carcasse tre auto parcheggiate in piazza della Libertà, tra le quali quella della giornalista Rai Cinzia Fiorato, da tempo in prima linea contro la mala movida. Varone, però, allo stesso tempo ha respinto “allusioni riguardo responsabilità dirette o indirette”.
“Nell’esprimere viva preoccupazione e ferma condanna riguardo gli avvenimenti di questa notte che hanno provocato danni ingenti alle automobili di alcuni residenti a Monterotondo“, ha fatto sapere il sindaco, “auspico che le Autorità competenti accertino quanto prima le responsabilità e la natura dell’atto, se vandalico o intimidatorio, individuando e perseguendo i responsabili. Di questo ho avuto modo di parlare con le stesse autorità, dalle quali stamattina mi sono recato appena appreso quanto accaduto nottetempo.
Monterotondo – In fiamme l’auto della giornalista Rai
Sul piano generale, indipendentemente dal fatto che gli avvenimenti di stanotte siano o meno collegati alla malamovida, annuncio che, come da programma, al termine di un iter avviato da tempo e che ha coinvolto tanto le associazioni dei residenti quanto le rappresentanze degli esercizi commerciali, entro il mese di marzo sarà approvato uno specifico Regolamento del Centro storico che, al fine di salvaguardare le specificità culturali, storiche e architettoniche del quartiere, garantire standard adeguati di vivibilità e sicurezza tanto ai residenti quanto ai frequentatori, fisserà regole inderogabili in ordine agli orari di chiusura dei locali commerciali, a misure supplementari di controllo del territorio in orario notturno, a forme di ispezione finalizzate a reprimere abusi di ogni tipo”.
“Infine“, ha concluso il sindaco, “per il mio ruolo istituzionale, respingo ogni accusa di “inadempienza commissiva ed omissiva” riguardo a fenomeni di delinquenza comune legata alla cosiddetta “malamovida” o, peggio, qualsiasi allusione riguardo presunte responsabilità indirette o “morali” per quanto accaduto, mie, delle forze dell’ordine e dell’Amministrazione comunale, invitando chiunque, in qualunque forma, a non farsene irresponsabilmente interprete“.