La società comproprietaria dell’impianto è infatti sottoposta dal 2014 ad interdittiva antimafia, un provvedimento emesso dal Prefetto di Roma che limita la capacità giuridica di una azienda nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Sarà questo il tema di confronto dell’incontro previsto per domani, mercoledì 13 luglio, tra il 50enne avvocato Giovanni Bernardini, amministratore unico della “Ambiente Guidonia Srl” proprietaria del Tmb, e il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, che oggi ha incontrato il sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo.
L’azienda interdetta si chiama “Pontina Ambiente”, è una società a responsabilità limitata facente parte della galassia di imprese riconducibili a Manlio Cerroni, avvocato e imprenditore di Pisonaniano, dominus – come lo definisce la Procura di Roma – del trattamento dei rifiuti, compreso l’impianto Tmb all’Inviolata di Guidonia.
Il 13 marzo di 8 anni fu l’allora Prefetto Giuseppe Pecoraro ad emettere nei confronti della “Pontina Ambiente” il provvedimento – il secondo dopo quello del 2006 – che limita la capacità giuridica di una società nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
La “Pontina Ambiente” non è un’azienda qualsiasi nel settore rifiuti. Si tratta della proprietaria della discarica di Albano e – come detto – della comproprietaria dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Guidonia Montecelio. Proprio i due siti di smaltimento indicati dall’assessore all’Ambiente Alfonsi come necessari per risolvere l’emergenza rifiuti nella Capitale.
Nella “Ambiente Guidonia Srl” la “Pontina Ambiente Srl” è proprietaria di quasi il 50% del capitale sociale da 12 milioni 500 mila euro: le sue quote ammontano infatti 4 milioni 950.000 euro e la stessa cifra è detenuta dalla “Eco Italia 87”, azienda proprietaria della discarica dell’Inviolata adiacente all’impianto Tmb.
Per gli amanti del dettaglio, completano l’assetto societario della “Ambiente Guidonia Srl” le imprese “Eco Ambiente Srl”, proprietaria di quote per 2 milioni 475 mila euro, e la “Cecchini & Company” con 125 mila euro.
Nel vertice di domani in Prefettura si discute dell’interdittiva antimafia emessa a seguito di indagini e processi a carico di Manlio Cerroni per traffico illecito di rifiuti. Interdittiva confermata dallo stesso Prefetto il 21 maggio 2020 e rese ancor più attuale dalla sentenza numero 2771 emessa il 25 gennaio 2022, ma pubblicata solo il 10 marzo 2022, dalla Sezione Prima Ter del Tar del Lazio.
Nel frattempo Manlio Cerroni è stato assolto dai Tribunali e da due anni scrive a tutti per chiedere la revoca dell’interdittiva, Capo dello Stato Sergio Mattarella compreso.
Cosa deciderà il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi?