Sul palco della Sala Adriana del teatro Giuseppetti di Tivoli è andato in scena uno dei tanti eventi organizzati dall’Adriano di Tivoli, l’istituto che conta il classico e l’artistico. In questo caso, il 7 febbraio scorso, la protagonista principale è stata la scrittrice Dacia Maraini. Per lunghi anni compagna di vita di Alberto Moravia, insieme a lui la Maraini fu parte viva e integrante del circolo letterario romano che ebbe nel suo novero Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Maria Bellonci, le penne più acute e autorevoli della letteratura del secondo Novecento italiano.
Dopo la visione dello spettacolo “I digiuni di Santa Caterina da Siena”, di cui la Maraini è autrice, la scrittrice di origini tosco-siciliane si è raccontata ai ragazzi con sincera apertura affrontando i più svariati temi: dalle numerose cicatrici dal passato – tra cui la tragica esperienza d’infanzia in un campo d’internamento al termine della permanenza in Giappone – all’approccio alla scrittura, alle difficoltà incontrate nel percorso e ad argomenti di taglio meno personale quali l’importanza della lettura e il femminismo.
“La Maraini – raccontano gli studenti – non ha avuto esitazioni nel mettersi al nostro pari, parlandoci con sensibilità e sentito interesse. Ha risposto alle nostre domande e con vivacità non ha rinunciato a farcene lei a sua volta”.
Ai ragazzi, fortemente coinvolti dal suo carisma di scrittrice e dalla sua affascinate storia di vita, la Maraini ha rivolto parole di incoraggiamento e speranza: “Ai giovani direi di credere in se stessi, voler bene al proprio Paese e soprattutto di cominciare ad avere presto una passione per un mestiere o per un lavoro, perché quanto più presto vi appassionerete e vi dedicherete alla vostra passione, tanto più riuscirete”. (F.L.)
