Maurizio Costanzo, il Cavaliere: “Coraggioso al punto da mettere a rischio la vita”

I loro rapporti non sono mai cambiati neppure quando Berlusconi fu indagato per il fallito attentato del 1993

I loro rapporti non sempre sono stati idilliaci, ma il rispetto tra i due non è mai mancato.

D’altronde, Maurizio Costanzo è entrato ogni sera nella casa degli italiani per oltre 40 anni proprio attraverso le tv di Silvio Berlusconi. Era il 14 settembre 1982 quando dal teatro Parioli andò in onda su Canale 5 la prima puntata del “Maurizio Costanzo Show”, quello che è stato il programma più longevo della storia della Tv Italiana: 42 edizioni e oltre quattromila puntate.

Oggi, venerdì 24 febbraio, nel giorno della scomparsa del giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore, re del talk show televisivo, Silvio Berlusconi lo ha ricordato con un post sulla sua pagina Facebook istituzionale.

Maurizio Costanzo è stato uno dei più grandi giornalisti e scrittori italiani di sempre – ha scritto il Cavaliere – Non ha soltanto inventato un genere televisivo, ma, grazie ad una intelligenza brillante e alla sua infinita curiosità, ha spaziato in tutte le arti – come la musica – sapendosi dimostrare un innovatore, sempre avanti.

È stato un giornalista coraggioso al punto da mettere a rischio la sua stessa vita. Per me era un amico, sempre vicino e sempre leale.

Mancherà moltissimo a tutti noi.

Un abbraccio a sua moglie, Maria De Filippi, e a tutta la sua famiglia”.

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Nel messaggio di cordoglio Silvio Berlusconi ha ricordato il coraggio di Maurizio Costanzo dimostrato nella lotta alla Mafia che nel 1993 gli costò il fallito attentato di via Ruggero Fauro, poco distante dal teatro Parioli.

I rapporti tra il re del talk show e Berlusconi non sembrarono mutare nemmeno quando il Cavaliere fu uno tra gli indagati per l’attentato. L’ex premier, citato come teste, si avvalse della facoltà di non rispondere.

L’inchiesta su Berlusconi (e su Marcello Dell’Utri) fu riaperta dopo una prima archiviazione, a seguito delle intercettazioni in carcere del boss Giuseppe Graviano, che tirava in ballo il leader di Forza Italia come complice e mandante occulto degli eccidi in Continente.

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In aula il Cavaliere fece scena muta, salvo poi scherzare su quell’episodio qualche sera dopo, ospite del salotto televisivo di Maurizio Costanzo.

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