Infiltrazioni d’acqua dal tetto. Pezzi di intonaco che si staccano e crollano al suolo.
Atti vandalici e perfino un incendio. Probabilmente doloso.
Il Centro di Formazione Professionale “Don Luigi Di Liegro” di Monterotondo
Sembra la descrizione di uno stabile abbandonato, invece è il ritratto del Centro di Formazione Professionale (CFP) “Don Luigi di Liegro” di via Marzabotto a Monterotondo, un istituto accreditato presso la Regione Lazio per la formazione obbligatoria triennale di studenti dai 14 ai 18 anni di età, che svolge la sua attività formativa presso i locali di proprietà del Comune.
A denunciare il rischio per la salute di studenti ed operatori ma soprattutto il rischio che il Centro, già dal prossimo settembre, non possa più operare per carenza di autorizzazioni sanitarie ed accrediti regionali a causa dello stato di abbandono manutentivo e fatiscenza è il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Di Andrea.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia di Monterotondo Marco Di Andrea
Il consigliere è il promotore di una mozione che sarà discussa in consiglio comunale il prossimo giovedì 20 luglio inviata al presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Donnarumma, al Sindaco Riccardo Varone, all’Assessora alle Opere pubbliche Isabella Bronzino e all’Assessore Formazione e Lavoro Giovanile Matteo Gaetano Garofoli.
Nella mozione il capogruppo di Fratelli d’Italia evidenzia che i locali comunali di via Marzabotto sono stati concessi in uso al CFP nel 1999 in forza di una convenzione tra l’Ente locale e la Regione Lazio, sottolineando che in media annualmente, l’Istituto conta tra i 180 ed i 200 allievi del triennio obbligatorio per operatori elettrici, operatori informatici ed operatori del benessere (acconciatoti e simili).
Tra l’altro – scrive Di Andrea – circa il 70% degli allievi del CFP sono cittadini di Monterotondo ed il restante 30% del corpo studentesco è composto da cittadini provenienti dai Comuni limitrofi, tra i quali Mentana, Fonte Nuova, Fiano Romano, Morlupo, Capena, visto che gli altri CFP più vicini sono situati a Tivoli, Rieti e sulla Via Tiburtina a Roma.
Insomma, il Centro di Formazione Professionale (CFP) “Don Luigi di Liegro” è un punto di riferimento per una vasta area della provincia, tuttavia per come sta messo rischia grosso.
“I locali di Via Marzabotto – denuncia Marco Di Andrea – destinati ad aule di insegnamento, ad uffici amministrativi e di segreteria nonché a servizi igienici, da tempo vertono in uno stato di fatiscenza, annoverando, fra l’altro, copiose infìltrazioni dal tetto di copertura, che hanno causato il distacco di spesse porzioni di intonaco, mettendo a rischio l’incolumità del corpo studentesco e del corpo docente oltre che amministrativo”.
Lo stabile di via Marzabotto non è l’unico a presentare criticità.
Secondo il consigliere comunale di Fratelli d’Italia sono da tempo inutilizzabili pure i locali contigui, che si affacciano sulla Piazza Martiri delle Foibe, anch’essi comunali e concessi in uso al CFP per ricavarne quattro aule di insegnamento. Motivo? Diversi atti vandalici e un incendio, verosimilmente doloso.
“I locali necessitano di una manutenzione straordinaria tempestiva ed indifferibile da parte dell’Ente locale proprietario – attacca Marco Di Andrea nella mozione – poiché le condizioni dello stabile, oltre a rendere gravoso lo svolgimento delle consuete attività, impediscono al CFP di essere in regola con le certificazioni ASL, con il conseguente concreto rischio che il Centro di Formazione Professionale, a breve, non possa vedere rinnovato l’accreditamento presso la Regione Lazio, con compromissione della funzionalità del Centro formativo, a discapito di centinaia di giovani studenti, di cinque dipendenti comunali e di venti insegnanti a contratto”.
“La presenza e la funzionalità del Centro di Formazione Professionale sul territorio cittadino costituiscono un valore aggiunto per Monterotondo, per i suoi cittadini e per i suoi studenti – conclude il capogruppo di FdI – Rappresenta un solido strumento di avvio al lavoro dei giovani monterotondesi (e non) e le politiche formative costituiscono un obiettivo perseguito da anni dalla stessa Unione Europea, che destina notevoli fondi per la formazione finalizzata a coprire il fabbisogno di personale e favorire l’occupazione giovanile oltre che il reinserimento lavorativo di coloro che, anche in età matura, siano rimasti privi di occupazione.
La messa a norma dei locali, oltre a garantire la funzionalità del CFP in ordine alla formazione dell’obbligo, consentirebbe al Centro formativo di promuovere e fornire, previo placet regionale, ulteriori servizi formativi quali, a titolo esemplificativo, percorsi di formazione non obbligatori anche per studenti diplomati o laureati e di età superiore a 18 anni nonché corsi didattici di alta formazione professionale anche per il reinserimento lavorativo dei meno giovani, con ciò ampliando i servizi da tendersi in favore della comunità locale e dei fruitori provenienti dai comuni limitrofi”.