GUIDONIA – Il divieto d’accesso al Tmb è illegittimo: benvenuti nella città dei rifiuti

Il Tar annulla il divieto per i camion di Ama in via dell’Inviolata

Quando i cartelli furono installati, più di qualcuno si mise le mani nei capelli.

Un Ente era arrivato a vietare il transito su una strada di proprietà di un altro Ente. Cose dell’altro mondo, per dirla in termini da bar.

I camion di Ama scaricano 600 tonnellate al giorno di rifiuti di Roma Capitale nell’impianto Tmb di Guidonia

Si riassume così la vicenda relativa al divieto di transito e sosta in via dell’Inviolata da parte del Parco dei Monti Lucretili, l’Ente regionale che gestisce l’omonimo Parco regionale archeologico naturale dell’Inviolata, a Guidonia Montecelio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Oggi, venerdì 27 ottobre, il Tar del Lazio ha chiarito che il divieto è nullo per difetto assoluto di attribuzione. Tradotto significa che per i prossimi anni Guidonia Montecelio sarà la città dei rifiuti.

Una veduta aerea dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di rifiuti in via dell’Inviolata a Guidonia

E’ quanto emerge dalla sentenza numero 15988 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - con la quale i giudici amministrativi hanno accolto i ricorsi riuniti della Città Metropolitana di Roma Capitale presieduta dal sindaco Roberto Gualtieri e della “Ambiente Guidonia S.r.l.”, società della galassia dell’imprenditore dei rifiuti Manlio Cerroni proprietaria dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di via dell’Inviolata entrato in funzione il 18 gennaio scorso a servizio di Roma Capitale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Il Tar è stato categorico: l’Ente regionale ha esercitato un potere che nessuna norma gli attribuisce, quando ha prescritto il divieto di circolazione dei mezzi motorizzati sulla Strada Provinciale Inviolata e addirittura sull’Autostrada A1, solo perché ricadenti all’interno del perimetro del Parco.

Per cui i giudici hanno annullato la delibera numero 4 con cui il 19 gennaio scorso il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco aveva approvato il “Disciplinare per rilascio di permesso di transito nel parco regionale archeologico naturale dell’Inviolata”, nella parte in cui determinava l’impossibilità di circolazione e sosta dei mezzi a motore in Via dell’Inviolata.

Davanti al Tar il sindaco Roberto Gualtieri ha vinto contro il sindaco Mauro Lombardo che era favorevole al divieto di transito dei camion

Nella causa davanti al Tar a favore di Città Metropolitana e “Ambiente Guidonia S.r.l.” si è costituita ad adiuvandum “Ama S.p.A.”, mentre l’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio guidata dal sindaco Mauro Lombardo si è costituita ad opponendum, schierandosi al fianco dell’Ente Parco e favore del divieto di transito.

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Nella sentenza pubblicata oggi il Tar sottolinea che il divieto di transito ha comportato l’impossibilità per le società “Marcopolo Engineering S.p.A.”, “Ambiente Guidonia S.r.l.” ed “Eco Italia S.r.l.” di accedere ai propri impianti, pregiudicando così il loro diritto di iniziativa economica privata e la possibilità di esercitare le proprie attività nell’ambito del servizio di smaltimento dei rifiuti.

D’altronde la strada dell’Inviolata è l’unica via di accesso al Tmb, alla discarica e all’impianto della “Marcopolo” ed è sempre servita a tale scopo essendo tutti e tre inseriti in un fondo intercluso.

“Nel bilanciamento dei contrapposti interessi, per esigenze di tutela ambientale, occorre dunque garantire la continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti, il quale – in caso di divieto di transito – risulterebbe inevitabilmente compromesso”, concludono i giudici nella sentenza di oggi.

L’Ente Parco è stato inoltre condannato a rimborsare 2 mila euro ciascuna sostenute per le spese di giudizio dalla Città Metropolitana e dalla “Ambiente Guidonia”.

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