Alla Festa del Cinema di Roma ha conquistato il Premio del pubblico, una menzione speciale e il Premio speciale della giuria.
E in 4 giorni è diventato campione d’incassi con un milione 600 mila euro al botteghino.
Sono i numeri di “C’è ancora domani”, il film che segna l’esordio alla regia per Paola Cortellesi, attrice di notevole livello, forse la più dotata tra le italiane oggi in attività, indimenticabile in “Sotto una buona stella” di Carlo Verdone, “Come un gatto in tangenziale” e “Ritorno a coccia di morto” del marito Riccardo Milani.
Martedì 7 novembre Paola Cortellesi sarà al multisala “The Space” di Guidonia per incontrare 2 mila studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di viale Roma “Majorana-Pisano” nell’ambito del progetto “Incontro con il cinema italiano”, ideato dal preside, accademico e critico cinematografico Eusebio Ciccotti, che dirige il Liceo scientifico “Ettore Majorana”, il Liceo delle Scienze Umane e l’Istituto tecnico “Leonardo Pisano”.
Il format degli incontri ideato dal preside è quello di consentire ai nostri giovani del territorio di incontrare e intervistare da vicino i grandi autori del cinema italiano.
“Una pellicola che finirà nella filmografia del cinema “sulle donne”, e nessuna tesi di laurea o libro sul cinema “sull’altra metà del cielo” non potrà non includerlo”, è la descrizione del film “C’è ancora domani” da parte di Eusebio Ciccotti.
Il film è ambientato nella primavera del 1946, a Roma, poco prima delle elezioni del 2 giugno in cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia, il primo suffragio universale in Italia. Protagonista, la parca vita di un gruppo in un interno popolare.
“Padre prepotente, lavoratore e un tantino beone, che governa la famiglia a schiaffoni (credibile Valerio Mastandrea) – scrive Eusebio Ciccotti – moglie più intelligente di lui, instancabile lavoratrice in casa e fuori, che per la pace famigliare “abbozza” le prepotenze del marito, attribuendole al carattere (Paola Cortellesi); una figlia adolescente desiderosa di sposarsi (Romana Maggiora Vergano), apparentemente critica (“A ma’ non te ribelli?” “E ddove vado?”) ma, accecata dall’innamoramento, non vede che il futuro marito è copia di suo padre-padrone; due fratellini in preda a un linguaggio scatologico, sempre impegnati e litigare tra di loro per bazzecole (qui forse c’è ridondanza recitativa).
Una famiglia cui non manca il suocero, tronfio, volgare, fregnacciaro, teorico dell’incesto famigliare a proprio tornaconto (Nino Marchioni)”.
“C’è ancora domani, nonostante originali colpi di scena – prosegue il critico Eusebio Ciccotti – in alcuni momenti sembra rallentare il respiro dovuto anche a qualche soluzione stilistica eccessivamente metaforica (la violenza-balletto opera in stile Carmen) che comunque non pregiudica la delicatezza del racconto.
Paola Cortellesi dirige con sicurezza un cast di non semplice amalgama, con personaggi dall’infanzia alla terza età, di diversi tipi sociali, in cui centrale era la sorveglianza linguistica dei registri dell’italiano regionale e del romanesco italianizzato, già filtrato in sede di copione, ma di non facile gestione sul set se unito alla mimica e alla gestualità, mostrando un indiscutibile talento nel guidare gli attori”.