Ieri, giovedì 14 dicembre, il Giudice per le indagini preliminari di Tivoli ha convalidato due provvedimenti adottati nei giorni scorsi sulla base della legge 168/2023 Contrasto alla violenza ai danni delle donne e domestica, entrata in vigore sabato 9 dicembre 2023, su cui la Procura di Tivoli ha dato immediate disposizioni alla polizia giudiziaria (reperibili sul sito) e ha tenuto un corso di formazione lunedì 11 dicembre 2023 proprio per assicurarne l’immediata e corretta applicazione.
Lo annuncia in un comunicato stampa il Procuratore Capo Francesco Menditto evidenziando che “in assenza delle due nuove disposizioni la tutela alle donne sarebbe stata più lenta, con gravi rischi per la loro incolumità”.
L’ALLONTANAMENTO URGENTE DISPOSTO DAL PM
Carabinieri e Polizia di Stato della Sezione della Procura specializzata nel contrasto alla violenza di genere e Carabinieri della Stazione di Monterotondo, hanno eseguito un decreto di allontanamento urgente dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento, disposto dal PM sulla base delle nuove norme, nei confronti di L.F. per maltrattamenti ai danni della moglie alla presenza dei figli e altri reati.
Il procedimento, avviato il 14 novembre scorso, su segnalazione di terzi, è stato condotto con elevatissima professionalità dalla polizia giudiziaria che ha ascoltato, con le dovute cautele, la donna.
Il PM accertava la “escalation” delle condotte maltrattanti, con ulteriori violenze, la richiesta di aiuto della donna, la “condizione di soffocante controllo cui è sottoposta la donna e, dunque, sul concreto e attuale pericolo che incombe sulla stessa”.
Il provvedimento urgente, oggi consentito dalle nuove disposizioni, veniva emesso perché non era possibile “per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice, poiché il pericolo è imminente, sia per la natura stessa dei delitti in contestazione…. non sono prevedibili i tempi delle violenze fisiche e psicologiche, in presenza di convivenza e di uno stato tale di controllo che ha reso possibile alla persona offesa di stabilire i contatti con le autorità solo con le modalità articolate ampiamente descritte in precedenza, il che dimostra l’attuale assenza di libertà di autodeterminazione da parte della persona offesa”.
Il provvedimento è stato eseguito lunedì 11 dicembre con particolari cautele per garantire l’incolumità della donna, dimostrando così la polizia giudiziaria grandissima professionalità.
Il Giudice scrive: “..nell’ambito di un rapporto improntato ai comportamenti prevaricatori del L., l’effetto di questi sia stato anche l’annichilimento della destinataria…Il quadro descritto dalla persona offesa è tale da ritenere la sussistenza proprio di quel “rapporto di gerarchia e di potere, dunque di sopraffazione di un soggetto sull’altro”, che secondo la più recente giurisprudenza di legittimità sul tema è l’in sé delle condotte maltrattanti (a fronte, invece, della possibilità di ricondurre a ordinarie liti familiari le condotte poste in essere in un contesto in cui le parti si trovino in “posizione paritaria e simmetrica” — cfr, Cass. Pen., Sez. 6, n. 19847 del 22.4.2022, cit.)”.
L’ARRESTO IN FLAGRANZA DIFFERITA
Martedì 12 dicembre i Carabinieri di Palestrina, sentito il PM di turno, hanno eseguito il nuovo arresto in flagranza differita ai danni di D.T. per Stalking, risultando in atto una condotta di Atti persecutori ai danni dell’ex coniuge risultante (oltre che dalle dichiarazioni della donna e da altre circostanze) dall’invio di plurimi messaggi su Whatsapp, dalle ore 21:58 dell’11.12.2023 alle ore 04:20 del 12.12.2023, con tono minaccioso in cui le diceva che l’avrebbe ammazzata, le avrebbe portato via tutto, e l’accusava di plurime condotte; inoltre inviava messaggi minatori alla figlia, creando terrore nella donna per sé e per i figli.
Proprio la visione dei messaggi inviati poco prima del momento in cui la donna opportunamente si recava dai Carabinieri ha consentito di applicare la nuova normativa (cosiddetta flagranza differita, vale a dire come se il reato fosse commesso in quel momento dall’uomo innanzi ai Carabinieri).
I Carabinieri hanno dimostrato elevatissima professionalità dimostrando che può essere offerta tutela immediata alle donne vittime di violenza.
SI CONTINUA AD APPLICARE IL BRACCIALETTO ELETTRONICO ANTI STALKER, SENZA CRITICITA’ COME AVVIENE NEL CIRCONDARIO DI TIVOLI DA ANNI
Da sabato 9 dicembre si continua ad applicare costantemente il braccialetto elettronico senza alcuna criticità grazie all’esperienza maturata in questi anni di costante applicazione, con divieto di avvicinamento a non meno di 500 metri e aggravamento della misura nel caso di mancato consenso dell’indagato, come oggi imposto dalla nuova legge, normando una buona prassi di questa Procura.
Polizia giudiziaria e società incaricata provvedono nei quattro giorni previsti dal contratto col Ministero degli Interni ad applicare la Cavigliera (braccialetto elettronico) all’uomo e a fornire alla donna un apparecchio simile a un telefonino; quando l’uomo viola la distanza prevista scatta l’allarme all’apparecchio della donna e nella sala operativa della polizia giudiziaria che interviene immediatamente.
ALCUNE CRITICITA’
Nel comunicato stampa il Procuratore Menditto, ferma restando l’utilità della nuova legge e l’impegno alla piena applicazione, accenna ad almeno quattro criticità, già segnalate che potranno rallentare la maggiore tutela delle vittime che vuole il legislatore:
a) la mancata previsione dell’applicazione immediata del braccialetto elettronico a tutela della vittima. Oggi possono volerci anche 4 giorni, periodo in cui il rischio di aggressioni si incrementa;
b) la mancata previsione del fermo del PM (e della polizia giudiziaria sotto il controllo del PM) che avrebbe evitato plurime difficoltà operative e vuoti di tutela;
c) la mancata accelerazione dei processi, per cui in assenza di misura cautelare in questo circondario e in tanti altro posti la prima udienza è fissata ad anni di distanza;
d) la riforma a risorse invariate sotto ogni profilo, perfino con alte percentuali di scoperture di personale e magistrati previsto in organico che crea rilevanti problemi operativi a questa Procura superati solo grazie all’impegno di Magistrati, polizia giudiziaria e personale amministrativo.