E’ stata messa fuori uso dalle fiamme, mettendo in ginocchio la futura attività diagnostica e interventistica dell’ospedale di Tivoli.
La zona del terzo piano sottoterra da dove è divampato l’incendio all’ospedale di Tivoli
Per questo ora la Asl Roma 5 sta studiando una soluzione per la riapertura del “San Giovanni Evangelista”, chiuso e sequestrato dalla Procura di Tivoli in seguito al tragico incendio divampato nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 dicembre costato la vita a tre anziani pazienti.
L’idea dell’Azienda Sanitaria Locale è quella di prendere in affitto una cabina elettrica prefabbricata esterna in bassa tensione con Trafo 630 kiloVoltAmpere.
Il Direttore Generale della Asl Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito
Per questo mercoledì 10 gennaio con la delibera numero 37 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - il Direttore Generale della Asl Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito ha affidato alla “Dream Srl” di Roma l’incarico da 19 mila 32 euro per verificare l’architettura impiantistica della cabina elettrica esistente in ospedale ed eventualmente provvedere agli adeguamenti nell’ipotesi di rilevate non conformità.
La “Dream Srl” (Domotic Renewable Energy and Management) è una Start-up del Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica dell’Università “La Sapienza” di Roma, creata per operare nei settori dell’ingegneria impiantistica e dell’energy management e nata dall’opportunità di integrare le attività di ricerca con le competenze in materia di impianti tradizionali maturate in ambito universitario e professionale.
Così la Asl ha interpellato il Professor Rodolfo Araneo, docente di Elettrotecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica, per la verifica della vecchia cabina elettrica del “San Giovanni Evangelista” e per predisporre il progetto per installarne una prefabbricata esterna.
Vale la pena ricordare che al momento nel nosocomio di via Parrozzani sono stati riaperti gli uffici e gli ambulatori per le visite, dove è sufficiente un voltaggio di 220 chilowatt, non essendo attive le apparecchiature per la diagnostica e l’interventistica.