“La ricostruzione dei fatti e l’accertamento delle responsabilità, che sono al vaglio delle Forze dell’ordine prontamente intervenute, non spettano al sottoscritto o alle Istituzioni comunali.
Ma è evidente che quanto accaduto stamattina all’ingresso del Liceo Catullo è di una gravità enorme, sulla quale non intendo sorvolare”.
La donna che stamane ha impugnato una pistola ad aria compressa esasperata dal chiasso dei ragazzi
Inizia così, con un post sulla pagina Facebook istituzionale, il commento del sindaco di Monterotondo Riccardo Varone sulla scena da Far West metropolitana accaduta stamane in via Tirso, la strada dove ha sede il Liceo Classico “Gaio Valerio Catullo”, e dove centinaia di studenti manifestavano per vari motivi, tra cui il parere contrario espresso dal Consiglio dei Docenti alla proposta di co-gestione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
“Intanto – prosegue il sindaco Riccardo Varone – esprimendo solidarietà e vicinanza alla dirigente scolastica Giuseppina Frappetta, al personale docente e amministrativo, ai ragazzi e alle ragazze che frequentano il Liceo, specialmente quelli e quelle direttamente coinvolti: a tutte e a tutti loro va il mio abbraccio e il mio sostegno, personale ed istituzionale.
Alle telefonate di stamattina seguirà presto una visita, non appena la Scuola stessa la reputerà possibile e opportuna e nei confronti della quale resto a completa disposizione.
Continuerò in ogni caso a tenermi in contatto con il Comando dei Carabinieri e con la Dirigente scolastica”.
“Qualunque siano stati i motivi – conclude il sindaco – che hanno mosso la o i responsabili dei fatti di stamani, che potevano avere conseguenze molto più serie e dannose per l’incolumità fisica di molti e che, in ogni caso, hanno turbato violentemente la pacifica manifestazione dei ragazzi e delle ragazze, nulla può in ogni caso attenuare la gravità dell’episodio”.
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