MARCELLINA – Razzia di monete al distributore di merendine, preso il ladro

Fatale la quinta irruzione notturna nella scuola materna

Il giochetto gli era riuscito per 4 volte di fila, ma la quinta irruzione è stata fatale.

Il distributore di bevande e snack era diventato il bancomat dei ladri

Così i carabinieri della stazione di Marcellina hanno individuato il ladro che da un mese e mezzo faceva razzia di monete dal distributore automatico di bevande e snack nella scuola materna di piazza Martiri delle Foibe a Marcellina.

Il sindaco di Marcellina Alessandro Lundini

Ad annunciarlo in una nota pubblicata stamane, sabato 8 giugno, sul sito del Comune di Marcellina è stato il sindaco Alessandro Lundini.

“L’autore degli ingressi non autorizzati e dei furti è stato individuato e, al momento, la stazione dei Carabinieri di Marcellina sta procedendo con le indagini – scrive il sindaco – Si ringraziano i Carabinieri di Marcellina e gli Uffici comunali per il lavoro svolto”.

Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, l’autore sarebbe stato sorpreso dai militari nella tarda serata di lunedì scorso 3 giugno dopo aver messo a segno l’ennesimo furto ai danni del distributore automatico.

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D’altronde fare irruzione nel plesso si era rivelato un gioco da ragazzi: era sufficiente un cacciavite, un minimo di forza e la porta si apriva.

In una delle 5 scorribande i ladri hanno fatto incetta di merendine e bevande

L’ultima irruzione prima di quella fatale per il ladro era stata messa a segno nella tarda serata di mercoledì 29 maggio: i “soliti ignoti” avevano forzato una porta antipanico e si erano introdotti nel plesso (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Si trattava del quarto raid da aprile ad oggi, tutti finalizzati a fare razzia delle monete incassate dal distributore automatico: per questo giovedì 30 maggio i carabinieri della locale stazione di Marcellina avevano effettuato un sopralluogo nella scuola materna alla ricerca di eventuali indizi utili per risalire all’identità degli autori.

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Una ricerca andata a buon fine e culminata con l’individuazioni di almeno una persona.

Pare che nel corso della seconda scorribanda, gli autori abbiano fatto incetta anche delle merendine e delle bibite, mentre in tutti gli altri casi si siano “accontentati” dei soldi.

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