Tra le due città più popolose della Città del Nordest è quella con un’affluenza più alta, ma nettamente inferiore alla tornata di cinque anni fa.
E’ il bilancio delle elezioni comunali a Monterotondo, dove in 4 corrono per lo scranno più alto di Palazzo Orsini.
Le urne delle 32 Sezioni si sono chiuse ieri alle ore 23 con una percentuale di affluenza pari al 66,58% contro il 70,23% registrato nel 2019.
Sono quattro i candidati sindaco alle elezioni comunali di Monterotondo, a cominciare dal primo cittadino uscente Riccardo Varone.
Il 39enne, ex assessore nella giunta di Mauro Alessandri e ex Segretario dei Giovani Democratici eretini, per ottenere la riconferma è sostenuto da cinque partiti e due liste civiche: la coalizione è composta dal “Partito Democratico”, “Azione e + Europa”, “Italia Viva”, “Verdi Sinistra”, “Demos-Democrazia Solidale”, “Rete Democratica Monterotondo-Varone Sindaco” e “Voglio Vivere Così-Varone Sindaco”.
Alle elezioni del 26 maggio 2019 Riccardo Varone fu eletto al ballottaggio col 51,5% nella sfida con Simone Di Ventura che si fermò al 48,5.
Il 33enne consigliere comunale uscente della civica “Bene Comune” è sostenuto da una coalizione di Centrodestra unito composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega per Salvini Premier e dalle liste civiche “Monterotondo Bene Comune”, “Polo Civico”, “Unione civica eretina” e “Monterotondo Scalo Conta”.
Il terzo candidato sindaco di Monterotondo è il consigliere comunale uscente del Movimento 5 Stelle Angelo Capobianco, 53enne architetto, sostenuto dall’unica lista del M5S.
Infine il è quarto candidato sindaco è anche il più giovane: si tratta di Paolo Maria Zavagni, 21 anni, sostenuto dal “Partito Comunista Italiano” e dalla lista “Monterotondo Città Pubblica”, con le componenti di “Potere al Popolo!” e “Rifondazione Comunista”.
Chi vincerà tra Varone, Di Ventura, Capobianco e Zavagni?
Alle 14 inizia lo spoglio, in serata il verdetto degli elettori.