GUIDONIA - Finge di essere investito per estorcere soldi all’automobilista

Vittima della truffa del falso incidente, una 39enne chiama i carabinieri: "Attenzione, è ancora in circolazione"

Si è appostato sul ciglio della strada gettandosi sull’auto per simulare un investimento. E, sfruttando la paura della donna al volante, ha pensato di poter risolvere la questione con un risarcimento.

E’ la tecnica del finto incidente, una truffa sempre più diffusa in mezzo alla strada.

Oggi, venerdì 5 luglio, avrebbe potuto farne le spese una 39enne italiana di Campolimpido di Tivoli, che invece è riuscita prima ad allontanarsi e poi a richiedere l’intervento dei carabinieri.

Secondo quanto riferito dalla donna al quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, il fatto è avvenuto verso le ore 11 in via Giuseppe Mazzini all’altezza dell’incrocio con via Maremmana inferiore, a Villanova, quartiere di Guidonia Montecelio dove il venerdì si tiene il mercato settimanale.

Lasciata la figlia di 10 anni a casa con la nonna, la 39enne al volante di un Citroen C1 dalla suocera per riprendere il figlio piccolo di appena due anni.

“Percorrevo via Mazzini a passo d’uomo – inizia a raccontare la donna – perché il venerdì il traffico a Villanova è rallentato a causa del mercato settimanale. All’improvviso mi sono vista piombare sul cofano dell’auto un ragazzo che ha iniziato da tirare pugni sui finestrini. Nell’immediatezza mi sono spaventata e prontamente ho chiuso gli sportelli dall’interno. Lui ha tentato di aprirli senza riuscirci e urlava sostenendo che io lo avevo preso. In quel momento ho capito di essere vittima della classica truffa del pedone che simula di essere stato investito per ottenere un risarcimento: un conto è leggerla sui giornali, ma viverla è un’altra cosa, lo spavento è stato enorme”.

Secondo il racconto della donna, il pedone ha continuato a battere i pugni sui finestrini, piazzandosi davanti all’auto per impedirle di procedere.

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“E’ stato difficile allontanarlo – prosegue la 39enne di Campolimpido – così ho iniziato a suonare col clacson, poi sono riuscita a svoltare a destra sulla Maremmana ma si è aggrappato all’auto per un breve tratto. Una scena da film. Fortuna ha voluto che la strada si sia liberata così ho potuto accelerare potendolo così lasciare alle spalle”.

Giunta a destinazione nei pressi dell’abitazione della suocera, la 39enne ha allertato il 112.

“Una pattuglia di carabinieri mi ha raggiunta sul luogo del finto incidente – precisa l’automobilista – ho risposto a tutte le domande dei militari fornendo una descrizione del pedone. Si tratta di un ragazzo tra i 20 e i 30 anni, volto pulito senza baffi o barba, indossava una canotta a spallina larga, altezza media, nazionalità straniera: si sentiva dall’accento e si intuiva dal colore della pelle”.

“Mentre rilasciavo la testimonianza ai carabinieri – rivela ancora la 39enne – si è avvicinato un signore di mezza età e ha raccontato che era accaduto anche a lui stamattina nello stesso luogo, anche se con lui si è accanito di meno.

Il signore ha ipotizzato che il pedone, vedendomi sola e donna, ha approfittato convinto di potermi spaventare.

E così è stato.

Ho avuto tanta paura, per fortuna in auto con me non c’erano anche i miei bambini altrimenti sarebbe stato peggio”.

“Ho deciso di rendere pubblico il fatto – conclude l’automobilista – perché episodi simili possono finire male se incappano nella truffa persone fragili, donna in gravidsnza o cardiopatiche.

Fate attenzione, il truffatore è ancora in circolazione”.

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