GUIDONIA – Far West sulla Tiburtina, i cittadini chiedono un incontro con le istituzioni

L'ennesima guerriglia urbana a colpi di cassonetti ha lasciato il segno: Villalba ha 6 politici nelle stanze dei bottoni

Chissà se ha lasciato il segno, come sembra, l’ultima guerriglia urbana in ordine di tempo avvenuta nella serata di ieri, sabato 27 luglio, in piazza della Repubblica, lo slargo lungo la via Tiburtina all’ingresso di Villalba, popoloso quartiere di Guidonia Montecelio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Ieri sera la via Tiburtina bloccata dai cassonetti lanciati durante l’ennesima guerriglia urbana

Cassonetti lanciati in mezzo alla via Tiburtina, traffico bloccato, paura tra i passanti.

Stavolta i cittadini sembrano intenzionati ad alzare la testa per mettere fine alle scene di ordinario Far West metropolitano tra diverse etnie che da anni caratterizza il quartiere della terza Città del Lazio, il quartiere che conta ben sei rappresentanti all’interno dell’amministrazione comunale.

Giovanni Bastianelli e Cristian Diano: oggi sono i primi a parlare dopo l’ennesima guerriglia in piazza della Repubblica

A lanciare un appello pubblico sui Social stamane, domenica 28 luglio, è Giovanni Bastianelli, 60enne imprenditore edile villalbese, alcuni anni fa promotore di una manifestazione contro i roghi tossici accessi nell’accampamento rom allestito all’interno dell’ex polverificio di Stacchini, nella vicina frazione di Cesurni, a Tivoli Terme.

“Sindaco Mauro Lombardo dove sei? – inizia l’appello alle istituzioni da parte di Bastianelli – Circa due mesi fa abbiamo avuto un incontro e abbiamo parlato delle gravi problematiche di Villalba.

Ad oggi purtroppo non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata ulteriormente.

I cittadini sono stufi di vivere nel terrore e nell’immondizia e… vogliono delle risposte concrete.

È urgente un incontro pubblico, nella nostra ormai abbandonata Villalba. Ti aspettiamo nelle nostre piazze. Il nostro paese può essere migliore di così (ma non lo è).
Chiederemo un incontro con Lombardo e gradiremmo che siano presenti anche gli altri consiglieri del nostro territorio”.

Villalba di Guidonia conta due assessore, Paola De Dominicis (anche vice sindaca) e Cristina Rossi, oltre ai consiglieri di maggioranza Arianna Cacioni, Francesca Valeri, Cristian Diano e il consigliere di opposizione Alessandro Messa.
Stamane a prendere posizione pubblicamente sui Social è anche Cristian Diano, 36 anni, dipendente del Ministero della Difesa, 168 preferenze alle elezioni comunali di giugno del 2022, primo dei non eletti della Lista civica “Uniti in Comune per Zarro Sindaco”, consigliere comunale da febbraio scorso.
“Leggere dell’ennesimo episodio di tensione in Piazza della Repubblica è di volta in volta un grandissimo dispiacere”, scrive in un lungo post Diano, originario di Setteville, sposato, due figli, a Villalba dal 2009, fondatore dell’associazione “Azione Cittadina” di Villalba di Guidonia assegnataria dell’area verde comunale di viale Kennedy per un progetto di riqualificazione urbana, sede nel 2022 del “Villaggio di Natale” della Città di Guidonia Montecelio.
“Non sono nato a Villalba, ma da 15 anni la vivo giornalmente e, i miei figli, invece, ci stanno crescendo da sempre – prosegue il consigliere comunale – Queste parole nascono da un senso di rabbia che si va a scontrare con la realtà dei fatti: la situazione è divenuta ingestibile a livello locale, non da oggi, ma per quanto mi riguarda da anni.
Quando dal governo centrale si sposano determinate politiche, quando per il maledetto “denaro” si avallano affitti “in nero” dove le case o peggio ancora locali diventano topaie, quando le Istituzioni a livello locale non ricevono l’opportuno se non doveroso supporto dagli Enti preposti, questo è lo scenario che si va a configurare: “zona ghetto” incontrollabile”.
“Oggi parlo da cittadino e rappresentante delle Istituzioni Locali residente a Villalba – sottolinea Cristian Diano – ci ho messo da sempre la faccia e non ho problemi a dire ciò che penso. Questa Amministrazione sta facendo di tutto per tentare di dare delle risposte a questa pietosa situazione, ma la stessa non è di facile risoluzione e, ahimè, le opportune “contromisure” competerebbero a Istituzioni Sovracomunali, soprattutto se sollecitate più volte. Lo scenario che ormai si configura a Piazza della Repubblica e alcune vie limitrofe, non è gestibile dalla sola polizia locale, non per mancanza di volontà, bensì per una serie di circostanze numeriche se non di carattere “operativo”.
“Il vero scandalo – prosegue Diano – è che abbiamo a Villalba un edificio in uso alla Polizia di Stato che, per volontà iniziali, era stato “pensato” per ricoprire una forma di presidio “operativa”, la quale sarebbe stata fondamentale per tutto il quadrante, invece è utilizzato per “altro”, sottovalutando le reali capacità di una struttura del genere se gli Enti preposti inviassero del personale qualificato in loco.
Leggo di raccolte firme, sarei il primo a firmare se potesse servire a qualcosa, leggo di presidi sotto il Comune e sarei il primo a metterci la faccia se potesse servire a qualcosa, ma la realtà dei fatti che di note agli Organi Romani ne sono state fatte tante, anche ultimamente prima di questo accaduto, ma le risposte auspicate ancora non sono arrivate.
Ho il serio dubbio che se questa situazione ormai va avanti da 15 anni un motivo ci sarà… e, non sempre, è non curanza della politica locale visto che di “rappresenti” ne sono cambiati, simpatici o non…
Mi auguro che da Roma prendano in considerazione la situazione prima di un preventivabile “fattaccio”, perché su questa scia, il rischio è davvero elevato”.
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