TIVOLI - Il paziente deruba gli infermieri, assolto per difetto di querela

Sorpreso a forzare gli armadietti, il 31enne italiano di Guidonia graziato dalla Riforma Cartabia

Era stato trasportato in ambulanza lamentando pensieri autolesionisti, ma prima di essere dimesso ha “ripulito” i sanitari che lo avevano curato. Eppure, non è stato sufficiente per trascinare sul banco degli imputati A. B., un 31enne italiano di Guidonia Montecelio accusato di furto aggravato e danneggiamento all’interno degli spogliatoi degli infermieri dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli.

Per questo oggi, mercoledì 9 ottobre, il Tribunale di Tivoli ha dichiarato di non doversi procedere per difetto di querela nei confronti del 31enne, mentre la Procura di Tivoli aveva chiesto di processarlo per condannarlo.

Il fatto risaliva all’8 giugno del 2022.

Nella tarda serata del giorno prima l’uomo era stato trasportato da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso di via Parrozzani in uno stato di agitazione, per questo i sanitari avevano allertato lo psichiatra di guardia.

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Sottoposto a terapia, A. B trascorse una notte serena, ma al risveglio si intrufolò nello spogliatoio degli infermieri al piano – 1 dell’ospedale, riuscì a piegare gli sportelli e a forzare le serrature di sette armadietti per impossessarsi degli effetti personali dei sanitari.

Mentre era all’opera, il 31enne fu sorpreso da una addetta alle pulizie che avvisò immediatamente le guardie giurate dell’ospedale e il paziente fu bloccato e consegnato ai carabinieri.

Durante l’udienza pre dibattimentale di stamane davanti al giudice Camilla Amedoro, l’avvocato Alessio Bonicoli di Guidonia, difensore di fiducia di A. B., ha eccepito sulla mancanza di querela da parte dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” e della Asl Roma 5, circostanza prevista dalla Riforma Cartabia per i reati non procedibili d’ufficio come il furto e il danneggiamento.

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“La giudice – spiega l’avvocato Bonicoli – ha pronunciato sentenza di proscioglimento nei confronti dell’imputato non ravvisandosi nel caso di specie sufficienti elementi per ritenere ragionevole una previsione di condanna”.

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