TIVOLI – Invasione di vespe orientali in Centro, sos delle Guardie Zoofile

Difficile identificare i nidi, l’esca migliore è la birra: i consigli dell’associazione Kronos

E’ conosciuto come Calabrone orientale, ma il nome scientifico è Vespa orientalis Linnaeus, un imenottero che per la prima volta nel periodo invernale ha letteralmente invaso il Centro storico di Tivoli, complici anche le alte temperature.

A segnalarlo sono le Guardie Zoofile Kronos Valle Aniene, che in queste settimane hanno ricevuto tante segnalazioni e che stanno mettendo in contatto gli abitanti con specialisti del settore. In un lungo post sulla pagina istituzionale Facebook dell’associazione le Guardie zoofile dirette da Antonello Livi spiegano tutto sul Calabrone orientale.

VESPA ORIENTALIS INVADE TIVOLI

Il Calabrone orientale (Vespa orientalis Linnaeus) è un imenottero, appartenente alla famiglia Vespidae (Vespe, Calabroni), genere Vespa (veri calabroni).

Gli adulti hanno due paia di ali e una lunghezza del corpo da 25 a 35 mm. Sono di colore bruno-rossastro con bande gialle distintive sull’addome (segmenti posteriori del corpo) che non si estendono fino alla punta.

I nidi sono di solito costruiti nel terreno, sugli alberi, ma anche negli anfratti dei muri (come sta accadendo nel nostro centro storico): è necessario pertanto prestare attenzione ad aperture nei muri dovute alla installazione di condizionatori o allarmi, ai fori rimasti aperti a seguito di rimozione di impianti, e tenere sotto controllo l’eventuale svolazzamento di insetti nelle prossimità.

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COME COMPORTARSI IN PRESENZA DEL CALABRONE ORIENTALE

In caso di presenza accertata o sospetta di vespe orientali, è opportuno seguire alcune semplici precauzioni: in caso di contatto con vespe orientali (e in generale, con imenotteri) restare calmi e, se possibile immobili; non usare mai gli insetticidi per zanzare o altri insetti poiché la loro azione è lenta e di solito gli imenotteri riescono a pungere chiunque si trovi nelle vicinanze prima di morire; usare cautela quando si lavora in aree a rischio (all’aperto, in luoghi che non siano stati frequentati a lungo o che presentino aree di possibile interesse per i nidi).

Come si costruisce la trappola?

L’elemento indispensabile è una bottiglia di plastica vuota riciclata, della capacità di 1.5 litri (CLICCATE SUL LINK E POTRETE SEGUIRE COME FARE).

A questo punto, la trappola è pronta, manca solo l’esca.

L’ESCA

L’esca ottimale è la birra, per quanto mi ha dimostrato la mia esperienza, gli aromi dovuti alla presenza del malto e di altri odori secondari dovuti alla fermentazione e alla maturazione di altri ingredienti, mettano a dura prova persino gli insetti più reticenti. La quantità da inserire dentro la bottiglia varia dai 300 ± 400 ml. e conviene cambiarla ogni settimana perché si ha l’affievolazione dei vapori che attirano gli insetti predatori e non gli insetti utili.

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L’INSTALLAZIONE

La trappola deve essere appesa al lato sud-est degli alberi a un’altezza di circa 2 metri da terra, dove esiste un ampio spazio di fronte alla trappola. (Sui balconi o sulle terrazze non è consigliato..perchè devono esserci comunque alberi/arbusti presenti affinchè possa essere efficace).

VANTAGGI

I pregi di questa trappola costruita artigianalmente rispetto ad altre trappole viste in commercio sono:

1) costo zero;

2) è riciclata solo una bottiglia di plastica;

3) la cattura non avviene solo ed esclusivamente per invischiamento dell’insetto nocivo nell’esca, o per avvelenamento, ma anche per intrappolamento a seguito della conformazione del dispositivo che assume la trappola dopo averla costruita.

L’insetto anche se non resta invischiato nell’esca non potrà mai più uscire.

A favorire il suo insediamento in città, il fattore cibo è la causa più comune: benché Vespa orientalis sia per lo più carnivora, la grande presenza di rifiuti urbani lasciati per strada..(prego i cittadini di tenere pulito servirà a contenere gli esemplari evitando che possano scendere ad altezza uomo.)

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