PALOMBARA SABINA – Dipendenze, la Comunità di recupero festeggia 40 anni

Esperti, amministratori pubblici e il parroco hanno fatto visita ai ragazzi di "Dianova"

Mercoledì 6 novembre oltre 30 persone tra professionisti dei servizi per le dipendenze territoriali, rappresentanti delle istituzioni locali, giornalisti, collaboratori, sostenitori e amici di Dianova hanno partecipato all’evento organizzato in occasione dei 40 anni della Comunità di Palombara Sabina.

Una mattinata dedicata alla presentazione dell’equipe della struttura che ha spiegato nel dettaglio i programmi, le attività e i servizi dedicati alle persone ospiti della nostra struttura.

L’evento è iniziato con i saluti e i ringraziamenti di Renato Pocaterra, Direttore Generale di Dianova che ha raccontato la storia, la mission e i valori della nostra realtà e successivamente ha passato la parola ad Alessandra Rosati, direttrice e responsabile della Comunità di Palombara Sabina, che ha presentato tutta l’equipe della struttura.

L’intervento della Dottoressa Sara Cecchetti, psicologa psicoterapeuta e Responsabile del Centro di Ascolto, ha articolato nel dettaglio la Fase di Accoglienza e tutto il procedimento che, partendo dalla collaborazione con il servizio inviante, permette alla persona di entrare in Comunità.
La Fase di Accoglienza che dura circa 3 mesi è una delle fasi più delicate del percorso dove la persona, con l’aiuto dell’equipe, deve lavorare sulla motivazione al cambiamento e ambientarsi in un nuovo contesto. È proprio in questa fase del percorso terapeutico che si sottolinea l’importanza della collaborazione con i SerD, una sinergia che permette di delineare il progetto terapeutico individualizzato più adatto ad ogni persona.

A seguire l’intervento della D.ssa Giorgia Vecchi, psicologache ha delineato nel dettaglio tutto il percorso della persona, dalla Fase di Accoglienza alla Fase di Trattamento fino alla Fase di Reinserimento, spiegando l’importanza dei diversi strumenti adottati e, in particolare, l’importanza del Gruppo.

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La “gruppalità” è infatti uno dei punti fondamentali del lavoro in comunità: lo scambio e il confronto continuo tra l’utenza e l’equipe, la condivisione delle esperienze tra i pari, il concetto di “insieme” sono tutti fattori che permettono alla persona in trattamento di essere sempre protagonista del proprio percorso e di sentirsi parte attiva di un gruppo, passaggio essenziale perché le persone che hanno un problema di dipendenza arrivano da una dimensione di solitudine e di isolamento.

La Dottoressa Monica Mariotti, psicologa psicoterapeuta, ha approfondito gli strumenti terapeutici applicati nella struttura, in particolare l’EMDR, una tecnica applicata già da diversi anni nella struttura, che aiuta a ridurre il comportamento compulsivo all’uso di sostanze, aumentare la compliance al trattamento e a ridurre l’impatto emotivo degli eventi traumatici vissuti dalle persone nel corso della vita.

Un protocollo che risulta efficace proprio perché applicato in un contesto protetto, quello della Comunità, che consente quindi di lavorare su aspetti dolorosi e complicati che hanno influito sulla vita e sulla storia della persona dando la possibilità di far emergere elementi importanti sui quali tutta l’equipe può intervenire.

Successivamente ha preso la parola la Dottoressa Flaminia Alimonti, psichiatra della Comunità di Palombara, che tra i vari ed importanti concetti ha sottolineato le peculiarità dell’intervento per persone con problemi di dipendenza all’interno di una comunità mista, fattore che aiuta le persone a imparare a gestire alcune dinamiche che necessariamente si ripresenteranno all’esterno della Comunità. Inoltre, il percorso di cura in una comunità mista non è solo rispetto alle sostanze, ma è un processo riabilitativo a 360 gradi, che parte dalla relazione tra uomini e donne che offre l’opportunità di affrontare i rapporti tra i due generi in un’ottica di riabilitazione sociale.

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Come ultimo intervento dell’equipe multidisciplinare ha preso parola Marika Meloccaro, Educatrice Professionale, che spiegato tecnicamente gli strumenti educativi applicati nella struttura, sia individuali che di gruppo; strumenti che permettono all’equipe di avere una visione completa di ogni persona, delle sue fragilità e dei suoi punti di forza per definire obiettivi condivisi e affrontare le dinamiche quotidiane.

Infine, importante ed emozionante è stato il contributo di alcuni ragazzi e ragazze reinseriti che hanno concluso il percorso in Comunità e che hanno raccontato la loro esperienza.

Questo evento è stata l’occasione per sottolineare l’importanza non solo della sinergia con i Servizi per le dipendenze ma anche della creazione di una forte Rete territoriale; infatti, gli interventi del Vicesindaco, Giulio Trugli, dell’Assessore alle attività produttive, Ilenia Franconi, di Don Luigi, parroco di Palombara Sabina e delle rappresentanti del Polo Culturale Matteo Quaglini hanno evidenziato quanto la Comunità sia aperta, immersa nel territorio e parte attiva della cittadinanza.

Tutto ciò non solo permette ai ragazzi e alle ragazze di sperimentarsi all’esterno grazie ad un grande lavoro di rete, ma consente anche di abbattere stigma e pregiudizi sulla dipendenza.

Una giornata che si è conclusa con un ricco buffet dove gli ospiti hanno assaggiato il delizioso olio di Dianova, le cui olive sono state raccolte nell’uliveto della Comunità direttamente dai ragazzi e dalle ragazze ospiti della struttura.

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