L’impianto carburanti sulla Nomentana non si può realizzare.
Lo ha stabilito oggi, martedì 19 novembre, il Tar del Lazio attraverso due sentenze con le quali è stato bocciato il progetto della “Distrib Nomentana Srl”, una società con sede a Colleverde di Guidonia.
Con la sentenza numero 20511 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - e con la sentenza numero 20551 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - i giudici amministrativi di primo grado hanno respinto il ricorso della società che aveva richiesto l’annullamento del Parere negativo della Soprintendenza Belle Arti e del diniego di autorizzazione paesaggistica da parte della Regione Lazio.
Il progetto presentato al Comune di Guidonia Montecelio il 25 ottobre 2018 dalla “Distrib Nomentana Srl” prevede la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti e correlata attività commerciale per media struttura di vendita nell’area agricola di circa 10 mila metri quadrati circoscritta tra via Nomentana e via Monte Cervino.
Nel dettaglio, la società intendeva utilizzare una superficie di 2.999,33 metri quadrati per realizzare un fabbricato di circa mille metri quadrati da adibire a centro commerciale con locali vendita oli e bar, oltre ad un impianto di distribuzione carburanti.
I restanti 8.570 metri quadrati del terreno agricolo sarebbero stati destinati 1500 metri a parcheggi interrati e 7070 metri quadrati a parcheggi a raso.
Ma il 23 settembre 2019 la Soprintendenza espresse parere negativo e di conseguenza il 14 gennaio 2020 la Regione Lazio emise il provvedimento di diniego di autorizzazione paesaggistica.
Nella sentenza numero 20511 pubblicata oggi il Tar ripercorre la ricostruzione della Soprintendenza.
L’area interessata dal progetto è situata al limite della Via Nomentana, a Colleverde, di fronte al Parco della Marcigliana, in zona a vocazione agricola secondo il Prg e inserita sia nel Ptp n.7- zona B/2 (tutela delle aree di notevole valore paesistico e/o naturalistico coperte da vegetazione mista) che nel Ptpr (paesaggio agrario di valore).
Secondo quanto rilevato dalla Soprintendenza – e non controdedotto dalla “Distrib Nomentana Srl” – il terreno in questione, “è ubicato in posizione limitrofa all’abitato intensivo di Colleverde, quest’ultimo fortemente degradato da una urbanizzazione residenziale assai pesante. ma che è nettamente separato, con il tracciato della Via Monte Cervino, che confluisce in quel punto sulla Via Nomentana, dalle vicine aree libere connotate, come l’area in esame, da caratteri tipici del paesaggio rurale ed agricolo, che, sebbene parzialmente vulnerati da interventi edilizi spontanei sparsi nel territorio circostante il lotto in esame, appaiono ancora chiaramente leggibili e risultano sufficientemente armonici con le valenze naturali del Parco della Marcigliana, che si sviluppa lungo il lato opposto dello stesso tratto della consolare”.
Ad avviso dell’organo di tutela, “alla luce della descrizione delle opere in progetto sopra indicata e del contesto ancora sufficientemente integro in cui le stesse sono ubicate, il progetto proposto, che prevede la quasi totale cementificazione del lotto ín esame, attraverso la realizzazione di un complesso di opere che, ove realizzate, muterebbero completamente ed irreversibilmente i caratteri paesaggistici del sito in esame, trasformandolo in area intensamente urbanizzata, si configura come una proposta del tutto non compatibile con il contesto che la norma paesaggistica intende tutelare”.
Infatti – evidenziano i magistrati del Tar – non è smentito che l’intervento edilizio complessivo comporterebbe, per entità e conformazione, un sensibile stravolgimento dello stato dei luoghi, con la pressoché totale cementificazione di un lotto di territorio ancora sostanzialmente integro, caratterizzato dal paesaggio agricolo valorizzato appieno dai Piani Paesaggistici.
E’ inoltre incontestabile – si legge sempre nella sentenza – che, nella fattispecie, l’impianto di distribuzione del carburante avrebbe, per volumetria e funzionalità, rilevanza nettamente minoritaria e accessoria rispetto al centro commerciale ed alle strutture a questo collaterali (in primis, i parcheggi).
Una ricostruzione, quella della Soprintendenza, condivisa dal Tar che ha respinto il ricorso in quanto infondato.