Il proprietario lo ha ritrovato nel giardino di casa sanguinante con una ferita sulla schiena. E le radiografie hanno accertato che il gatto aveva un pallino di piombo conficcato nella colonna vertebrale.
L’ultimo atto di violenza contro gli animali è avvenuto nei giorni scorsi a via di Colle Nocello, la strada che attraversa la zona di campagna de La Botte tra i Comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio.
Sabato scorso 23 novembre il proprietario, un trentenne della zona, ha presentato denuncia presso la stazione dei Carabinieri Forestali di Guidonia Montecelio allegando le analisi e la documentazione medica del felino reso paraplegico.
Il gatto è stato ferito con una carabina ad aria compressa a piombini
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, il gatto europeo grigio e bianco è stato ferito con una carabina ad aria compressa a piombini in libera vendita per i maggiorenni.
Lo attesta il referto medico della clinica veterinaria dove martedì 19 novembre il proprietario lo ha trasportato per un delicato intervento chirurgico di asportazione del pallino.
La radiografia ha evidenziato la presenza di un proiettile deformato sulla colonna vertebrale
I sanitari hanno messo nero su bianco di aver rinvenuto “un proiettile ad aria compressa deformato all’interno del canale midollare” di una vertebra, certificando che la lesione ha reso il micio paraplegico con conseguente perdita/alterazione della sensibilità.
“Ennesimo episodio di violenza sugli animali – commenta Antonello Livi, Presidente dell’Associazione Kronos Valle Aniene, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Tiburno.Tv – Sparare per divertimento è sintomatico di persone disturbate psicologicamente da attenzionare perché possono fare altrettanto anche con altri esseri umani.
Sono sempre più frequenti casi di violenza e maltrattamenti nei confronti di animali da parte di vicini che li considerano “colpevoli” di essere entrati nei giardini e sfogano su di essi l’antipatia per i proprietari confinanti.
Per questo auspichiamo che in tempi brevi venga approvata la proposta di legge AC30 dell’Onorevole Michela Vittoria Brambilla che introduce importanti modifiche al titolo IX bis del Codice penale e altre norme sulla tutela degli animali con un inasprimento delle pene per i responsabili”.
“La proposta – spiega Antonello Livi – prevede l’aumento delle pene per l’uccisione di animali: si passa da quattro mesi di reclusione nel minimo e due anni nel massimo a sei mesi nel minimo e tre anni nel massimo, sempre congiunti ad una multa – finora non prevista – da 5 mila a 30 mila euro.
“Se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell’animale” si passa a un anno nel minimo e quattro nel massimo, con una multa raddoppiata da 10 mila a 60 mila euro: si potrà finire in carcere.
Inoltre aumentano le pene per il maltrattamento degli animali: si passa da tre mesi nel minimo e diciotto nel massimo a sei mesi nel minimo e due anni nel massimo, accompagnati sempre dalla multa (tra i 5 mila e i 30 mila euro) che oggi è alternativa alla reclusione”.