È Elisa Foresi, 44 anni, dipendente presso un’azienda agricola del territorio tiburtino, la nuova Santarola di Tivoli che ospiterà a casa sua la statuetta di Sant’Antonio Abate fino al 13 giugno 2025 giorno di Sant’Antonio da Padova, quando la statuina verrà assegnata ad altro membro dell’Associazione organizzatrice.
L’evento inizierà proprio domenica 19 gennaio 2025, in occasione della tradizionale benedizione degli animali e cavalcata in onore del protettore Sant’Antonio Abate. Una manifestazione tra il folkloristico e il religioso con una tradizione lunga oltre cinque secoli che da oltre 42 anni si rinnova grazie all’omonima associazione “Amici di Sant’Antonio Abate” (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
La “Santarola” di Tivoli Elisa Foresi con Wendy e Kira, due dei suoi tre cani
Per Elisa, questo ruolo così significativo, sembra quasi essere frutto del destino: infatti, è originaria proprio del quartiere di via Domenico Giuliani, già via Maggiore, dove si trova la Chiesa di Sant’Antonio Abate e da dove domenica inizia e finisce il corteo di cavalieri e non con la statua lignea che attraverserà le strade del Centro storico a bordo di una barozza scortata anche da una rappresentanza dei carabinieri a cavallo e dalla banda musicale “Città di Tivoli”.
Elisa ha anche 5 gatti di nome Lillo, Zac, Kimba, Kit e Salem
Inoltre, l’amore per gli animali Elisa lo ha sempre avuto, fin da quando era piccola, e, all’età di 15 anni, durante la fiera di San Giuseppe, di nascosto dai genitori, comprò un criceto: quello fu solo l’inizio, perché poi arrivarono anche pesci e pappagallini.
Ha sempre raccolto animali feriti o abbandonati per cercargli una nuova famiglia e fatto volontariato in un maneggio: questo amore lo ha trasmesso anche ai suoi figli, Davide di 11 anni e Clarissa di 13, che monta anche a cavallo a livello agonistico.
Nella sua abitazione Elisa Foresi ospita anche il capretto Chester
Anche per loro, infatti, gli animali significano molto, tanto da considerare quelli che hanno in casa come fratelli e aiutano la mamma a prendersene cura: 3 cani – Roy, Wendy e Kira – 5 gatti di nome Lillo, Zac, Kimba, Kit e Salem, il capretto Chester e una cavalla, Tintarella, che parteciperà in prima fila alla benedizione degli animali di Sant’Antonio Abate.
Cosa significa per lei essere la Santarola 2025?
“Da un anno faccio effettivamente parte dell’Associazione “Amici di Sant’Antonio Abate” e quest’anno sono stata proposta per ospitare a casa mia l’antica statuetta del Santo. Mi sono sentita onorata ed entusiasta per questo”.
Elisa Foresi in sella alla sua cavalla Tintarella che domenica parteciperà alla processione di Sant’Antonio
Quale è il suo rapporto con la Festa?
“Questa festa è sempre stata molto sentita da me proprio perché ho sempre partecipato con entusiasmo, portando i miei animali alla benedizione”.
Quale è il suo rapporto con la Fede?
“Sono una cattolica credente, cosa trasmessa dai miei genitori che mi hanno sempre fatto frequentare la chiesa di Sant’Andrea, parrocchia del nostro quartiere ed ora che sono mamma anche i miei figli hanno sempre frequentato la parrocchia ed hanno ricevuto tutti i sacramenti”.
A quante processioni ha partecipato? A che età la prima volta?
“All’età di circa 20 anni ho partecipato alla prima processione di Maria Santissima di Quintiliolo, poi ogni anno alla processione di Sant’Antonio Abate”.
Cosa rappresenta per lei Sant’Antonio Abate?
“Visto il grande amore e passione per tutti gli animali, questo Santo rappresenta per me la forza e la perseveranza di cui ho bisogno per occuparmi di loro”.
Dove collocherà la Sacra immagine?
“Collocherò la statuetta nel salotto, su un mobiletto con vasi di fiori”.
Prima di lei qualcun altro in famiglia è già stato il Santarolo?
“No, prima di me nessuno era stato Santarolo”.
È emozionata?
“Sono molto emozionata proprio perché è la prima volta”.
Come si sta preparando al grande evento?
“Mi sto preparando con un po’ di agitazione, ma so che domenica sarò prontissima a ricevere questo onore”.
Come immagina le prossime settimane con l’immagine del Santo esposta nella sua casa aperta a tutti i soci?
“Le prossime settimane sarò ben lieta di aprire la porta della mia casa ai soci che vorranno venire a rendere omaggio all’immagine sacra”.
Come gestirà le visite nella sua casa?
“Mi metterò d’accordo su orari appropriati, magari nei fine settimana, ed io e la mia famiglia, compresi i miei animali, accoglieremo chiunque sia desideroso di venire a trovarci ed offrire una preghiera e un fiore al Santo protettore dei nostri amici animali che ci rendono le giornate migliori e ci danno un amore immenso ed incondizionato”.
(Camilla Nonni)