In un caso l’approccio sarebbe avvenuto al parco, ma nella maggior parte dei casi accadeva tutto su Internet.
Così la Polizia di Stato ha arrestato due uomini di 43 e 52 anni, ritenuti responsabili di aver adescato minori di età compresa fra i 9 e i 15 anni, figli di loro amici o conosciuti attraverso piattaforme di gioco online.
Secondo un comunicato stampa diffuso ieri, venerdì 7 marzo, dalla Questura di Roma, le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio, hanno avuto origine da una perquisizione informatica eseguita nei confronti di un uomo che aveva insistentemente chiesto a un ragazzo di inviargli foto sessualmente esplicite, invitandolo a incontrarsi per avere rapporti sessuali, anche in cambio di denaro.
Nel corso della perquisizione, sui dispositivi dell’uomo sono state rinvenute numerose immagini pedopornografiche raffiguranti un bambino e un adulto, successivamente identificato, che aveva sul proprio device numerosi file a carattere pedopornografico prodotti all’interno della propria abitazione.
L’analisi tecnica dei dispositivi sequestrati ha restituito agli investigatori della Polizia Postale un quadro delicato e complesso per il quale i due uomini, oltre alla partecipazione e realizzazione di videochat con bambini ai quali veniva richiesta la produzione di video e foto a contenuto sessuale, valutavano la possibilità di intrattenere rapporti sessuali con un bambino di 10 anni che conoscevano poiché figlio di un amico di famiglia.
Al termine di una complessa operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino ha emesso nei confronti di entrambi la misura cautelare della custodia in carcere.