Con una scusa ha attirato la ex moglie nel suo appartamento, minacciandola e immobilizzandola per abusare di lei una notte intera.
Per questo ieri, lunedì 24 marzo, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a sette anni e sei mesi di reclusione C. S., un romeno di 38 anni, per sequestro di persona e violenza sessuale.
Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere le giudici Rosaramaria Mesiti e Camilla Amedoro – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli che ha richiesto una pena di 8 anni di carcere, condannando l’imputato alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e all’amministrazione di sostegno, oltre che all’interdizione legale durante la pena e alla perdita del diritto agli alimenti e l’esclusione dalla successione della persona offesa.
Secondo la ricostruzione dei magistrati, l’orrore fu consumato nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2017 a Mentana, all’interno di un appartamento in cui il violentatore era ospite dopo la fine della relazione con la vittima, una ragazza romena che all’epoca aveva 27 anni ed era stata sua moglie prima del divorzio.
I due si erano incontrati per parlare nei pressi dell’abitazione sita nel centro abitato della città garibaldina, ma le intenzioni di C. S. erano altre.
Infatti l’uomo con un coltello minacciò la ragazza e con la forza la costrinse ad entrare nell’appartamento, quindi la spinse nella camera da letto, le distrusse il telefonino e chiuse le finestre per non far sentire il pianto e le urla della ex moglie.
Con una manata al viso C. S. fece cadere la giovane all’indietro sul letto, le strappò gli abiti e la biancheria intima di dosso e a quel punto la violentò una prima volta. Non contento, l’avrebbe costretta a bere alcol, abusando di lei altre due volte.
Soltanto al mattino la giovane riuscì a fuggire e a chiedere l’intervento dei carabinieri.
Trasportata in ospedale, alla ragazza furono riscontrate traumi contusivi al torace, alle spalle e nella zona pelvica giudicati guaribili in dieci giorni.
I militari fecero irruzione nell’appartamento, arrestarono C. S. e sequestrarono un coltello a serramanico con una lama lunga 8 centimetri utilizzato per minacciare la vittima.
Ieri il Tribunale di Tivoli ha condannato il 38enne romeno a risarcire in separata sede i danni subiti dalla ex moglie, costituitasi parte civile con l’avvocata Virna Colle di Tivoli, e al pagamento di una provvisionale di 10 mila euro a favore della donna.
L’imputato dovrà inoltre pagare le spese processuali più 2.710 euro per le spese sostenute dalla ex moglie.
C. S. era accusato anche di lesioni aggravate e porto abusivo di arma, ma in questo caso il Tribunale ha dichiarato di non doversi procedere perché i reati commessi 8 anni fa sono estinti per intervenuta prescrizione.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.