L’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio ha proceduto all’annullamento, in autotutela, del silenzio-assenso relativo alla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), riguardante il progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano presentato dalla “Montecelio Renewables Srl”, società amministrata dall’imprenditore Alessio Di Credico con sede a Milano, specializzata in attività di consulenza in materia di gestione delle risorse energetiche, energie rinnovabili e efficienza energetica (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Il provvedimento firmato ieri, martedì 20 maggio, dalla Dirigente all’Ambiente e Sviluppo economico Bernardina Colasanti è il secondo annullamento in autotutela dopo quello firmato il 31 dicembre 2024 dal dirigente comunale Pierluigi Floridi (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Vale la pena ricordare che il precedente annullamento in autotutela era stato annullato dal Tar del Lazio con la sentenza numero 6844 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - pubblicata il 4 aprile scorso (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Secondo un comunicato stampa diffuso oggi, mercoledì 21 maggio, non si potrà effettuare l’ipotizzato intervento per una serie di fattori tecnici, normativi e di tutela del territorio.
Tra questi:
– L’area individuata per il progetto è classificata come zona agricola secondo il Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune.
– La normativa regionale (Legge Regionale n. 38/1999) prevede che progetti di questo tipo possano essere realizzati solo nell’ambito di un Piano di Utilizzazione Aziendale (PUA), previo parere della commissione agraria.
– L’intervento proposto comprometterebbe irreversibilmente la destinazione agricola del terreno, con una drastica impermeabilizzazione del suolo e un impatto negativo sul paesaggio e sulle tradizioni agroalimentari locali.
– La “Montecelio Renewables Srl” ha proceduto con la PAS senza ottenere gli atti di assenso di competenza comunale e sovracomunale.
– Tra le autorizzazioni mancanti figurano il parere del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il nulla osta per le emissioni in atmosfera rilasciato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, l’autorizzazione allo scarico delle acque e il parere ambientale dell’ARPA Lazio.
– Il progetto riguarda un’area soggetta a vincoli paesaggistici che avrebbero richiesto il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
– L’area di intervento è caratterizzata dalla presenza di uliveti storici, certificati come eccellenza agroalimentare locale con marchio DOP. La loro eliminazione comporterebbe un danno alla biodiversità e al patrimonio rurale della zona.
– L’intervento non rispetta il principio di connessione con l’attività agricola e le norme sulla multifunzionalità delle imprese agricole.
“Abbiamo esercitato il potere di autotutela e annullato la PAS per la mancata conformità urbanistica e l’insufficiente documentazione prodotta – dichiara il Sindaco Mauro Lombardo -. Il divieto di realizzazione dell’impianto è motivato da esigenze di tutela ambientale, paesaggistica e di sicurezza pubblica.
Il procedimento autorizzativo, d’altronde, deve essere compatibile con le normative regionali e nazionali.
Uno sviluppo sostenibile del territorio deve necessariamente conciliare innovazione e tutela del territorio, evitando trasformazioni irreversibili che potrebbero compromettere le risorse naturali per le generazioni future”.