TIVOLI – Finti annunci a luci rosse per rapinare i clienti: tre arresti

Un 50enne tiburtino è stato prima vittima della tecnica del "marito geloso"

Uno metteva a disposizione l’appartamento. Al resto pensavano gli altri. Lei accoglieva i clienti in abiti succinti, incassava e sul più bello arrivava il “marito geloso” a metterli in fuga in mutande.

E’ andata così almeno per 4 volte fino a quando il piano è stato scoperto.

 
 

Per questo su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante, gli agenti della Polizia di Stato del V Distretto “Prenestino” e la Squadra Anticrimine del Commissariato di “Tivoli-Guidonia” hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini e una donna italiani, indagati, a vario titolo, per rapina aggravata da più persone riunite e dall’utilizzo di armi, lesioni personali aggravate, estorsione, ricettazione, indebito utilizzo di strumenti di pagamento, violenza privata e danneggiamento.

Secondo un comunicato stampa diffuso oggi, martedì 27 maggio, dalla Questura di Roma, l’indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza del gruppo, composto dai tre indagati che, dopo aver adescato le vittime su siti di incontri online con il pretesto di consumare un rapporto sessuale, le inducevano a recarsi nella loro abitazione, sita in zona Casal Bruciato, per rapinarle.

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Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, le indagini sono iniziate nel 2024 a seguito della denuncia presentata da un 50enne presso il Commissariato di largo Salvo D’Acquisto.

L’uomo raccontò di aver risposto ad un falso annuncio sul web di attività di prostituzione pubblicato su diversi siti di incontri, in cui una donna si offriva come promotrice di prestazioni sessuali in cambio di denaro.

Una volta pattuita la prestazione, il cliente veniva invitato presso l’abitazione di uno degli altri due complici a Casal Bruciato, quartiere alla periferia di Roma, dove ad accoglierlo c’era la donna che, in abiti succinti, lo faceva entrare ed accomodare in casa.

Non appena ricevuto il denaro, uno dei due complici entrava in casa e, inscenando la parte del “marito geloso”, faceva fuggire il cliente con minacce o, come documentato, usando violenza fisica, per farlo uscire dall’abitazione frettolosamente ed appropriarsi dei beni abbandonati a seguito della fuga.

A quel punto, la denuncia dal Commissariato di Tivoli fu trasmessa alla Procura della Repubblica di Roma per competenza territoriale in quanto i reati erano consumati a Casal Bruciato.

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L’attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri ha consentito di ricostruire quattro rapine aggravate, in occasione di una delle quali la vittima veniva anche immobilizzata e colpita con calci e pugni, nonché accertare la consumazione anche di altri gravi reati di cui sono gravemente indiziati a vario titolo gli odierni indagati, quali un’estorsione consumata ai danni di un tassista, l’utilizzo di un’autovettura ai fini di profitto sottratta ad una delle vittime di una delle cruente rapine e l’aggressione mediante un violento schiaffo al volto consumata nei confronti della titolare di una farmacia sita in zona Casal Bruciato.

La condotta degli indagati denota particolare efferatezza e audacia, poiché, nell’ambito di un episodio in particolare, uno di essi non esitava, lungo la pubblica via, all’altezza di un semaforo, ad avvicinare un automobilista e ad intimargli di esibire i documenti, qualificandosi come “poliziotto antidroga”.

Approfittando della buona fede del mal capitato, il finto poliziotto, insieme al complice, si è introdotto nell’autovettura per sottrarre, riuscendoci, il portafogli ed oggetti personali preziosi, non esitando ad utilizzare la violenza per raggiungere l’obiettivo, colpendolo violentemente al volto.

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