“Finalmente è finito un incubo che si ripropone ogni anno. Musica delle giostre ad alto volume fino a dopo la mezzanotte e schiamazzi fino all’alba”.
E’ lo sfogo dei residenti di via Val d’Aosta, via Venezia Giulia e via Abruzzo, a Santa Lucia di Fonte, dove da mercoledì 11 a martedì 24 giugno si è svolta la 47esima edizione della Sagra delle Rose, evento tradizionale che celebra la rosa, noto per la sfilata dei carri allegorici e il torneo tra i rioni e altre diverse competizioni (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
A rivolgersi al quotidiano on line Tiburno.Tv sono i residenti della zona limitrofa a via Val d’Aosta e al parco-ludoteca comunale, dove tradizionalmente vengono posizionate le giostre, in particolare il Tagadà, la giostra a seggiolini, il Punch Ball.
L’obiettivo degli abitanti per le prossime edizioni è far montare le giostre altrove.
“La zona industriale di Santa Lucia si presterebbe non essendo abitata – spiegano i cittadini in una mail al quotidiano Tiburno.Tv – Stamane è partito l’ultimo camion delle giostre, ma per noi sono state due settimane da incubo”.
“Ogni anno – proseguono i residenti – i camion arrivano due notti prima dell’inizio della Sagra delle Rose ed a motore acceso montano e poi smontano le giostre fino alle 6 di mattina.
Durante l’evento i giochi iniziano alle otto di sera fino a mezzanotte, mezzanotte e mezza con musica a palla che fa vibrare i vetri.
Nonostante tutte le finestre chiuse, la musica è fortissima, ma il disagio è ancora più forte quando finite le giostre i giovani rimangono a fare di tutto fino alle 3 e alle 4 di mattina: dagli schiamazzi fino alle corse e alle sgommate con macchine e motorini che corrono avanti ed indietro.
Una sera si sono anche picchiati.
Per carità, capiamo la voglia di divertirsi dei giovani, ma così no.
Comprendiamo anche che i giostrai debbano lavorare, ma ad esempio stamane prima della partenza hanno tenuto i camion accesi dalle 4 fino alle 6 a sgassare.
Non diamo la colpa ai giostrai, è il Comune di Fonte Nuova a dover dare delle direttive indicando gli orari per montare e smontare le giostre, per accenderle e spegnerle.
Come in un paese civile.
E poi serve qualcuno che controlli, ad esempio i vigili urbani, ma qui a Santa Lucia abbiamo dimenticato come siano fatti”.