TIVOLI – Elico, l’unico diplomato con 100 e Lode al Liceo Isabella d’Este

Speciale Eccellenze Scolastiche - Il 18enne sogna un futuro da professore universitario

Ama la lettura e suonare il basso con gli amici, si interessa di politica e filosofia e sogna un futuro da professore universitario.

Si chiama Elico Emmanuel Macerola, ha 18 anni ed è l’unico studente del Liceo delle Scienze Umane “Isabella d’Este” di Tivoli ad aver conseguito il diploma di maturità con 100 e lode.

Il Liceo delle Scienze Umane “Isabella d’Este” di Tivoli

Continua con lui la rassegna del quotidiano on line Tiburno.Tv sulle eccellenze scolastiche dei maturati negli Istituti superiori della Città dell’Aria per scoprire progetti e sogni dei nostri adolescenti e ragazzi.

Nato ad Avezzano il 7 dicembre 2006, figlio di Tiziano Macerola e Gina Di Sipio, “due fantastici genitori” come li definisce il ragazzo, Elico Emmanuel è cresciuto a San Benedetto Dei Marsi, dove ha frequentato la scuola primaria “Iqbal Masih”.

Dopo la separazione dei miei genitori, nel 2017 Elico si è trasferito a Tivoli dove ha frequentato la scuola media “Emilio Segrè” con la media dell’8 e dove oggi vive con la madre insegnante elementare del Convitto Nazionale “Amedeo di Savoia” e col suo attuale compagno, “una persona molto importante per me”, sottolinea il liceale da Lode.

“La scuola Segrè – racconta Elico – è stata in grado di aprire la mia mente su molti aspetti della vita e ha contribuito a farmi apprezzare molte branche della conoscenza: ho potuto notare un netto miglioramento rispetto alle elementari, sia sul piano scolastico che personale”.

Elico Emmanuel Macerola, 18 anni, studente da 100 e Lode del liceo “Isabella d’Este” di Tivoli

Elico racconta inoltre di essere stato uno studente come un altro durante i primi due anni di indirizzo Linguistico al liceo “Isabella d’Este”, ma di aver cambiato registro nei restanti 3 a “Scienze Umane opzione Economico-sociale” raggiungendo la media del 9,5.

“Questo cambiamento – rivela il 18enne – è stato ispirato da una più approfondita scoperta dei miei interessi durante il biennio, e i successivi risultati raggiunti hanno dimostrato la bontà della mia scelta. All’interno di questo liceo ho avuto il piacere di conoscere meravigliosi professori che mi hanno spinto fino a oggi a ottenere il massimo.

L’ambiente generato da tali professori è stato così di mio gradimento che ho iniziato a studiare con maggiore passione, e, di conseguenza, a portare a casa risultati che precedentemente non avevo mai visto, arrivando ai giorni d’oggi, nei quali posso affermare di avere realizzato il mio obiettivo”.

Puntavi al massimo dei voti? Te lo aspettavi?

“Puntavo al massimo dei voti già dal terzo anno ma non mi sarei mai aspettato di arrivarci concretamente”.

Se ti fossi diplomato con un voto inferiore?

“Sicuramente non sarebbe cambiata l’idea che ho di me e avrei accettato il risultato qualunque esso fosse stato”.

Ti sentivi abbastanza preparato per questo esame finale? Avevi ansia o eri tranquillo?

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“Mi sentivo abbastanza pronto anche se l’ansia non mancava, e infatti si è fatta sentire fino all’ultimo secondo”.

Il tuo percorso di studi ti ha preparato a questo esame finale oppure avresti preferito che fosse diverso?

Se sì, come?

“Assolutamente sì, il mio percorso di studi è stato fondamentale per la preparazione di questo esame,ma questo specialmente grazie agli insegnamenti dei miei professori”.

Come è andato questo esame e quale traccia hai scelto?

“Posso ritenermi molto soddisfatto dell’esito finale.

Durante la prova scritta di Italiano ho scelto la traccia B2 sul “Gattopardo”, appassionato dalla tematica affrontata dei rapporti tra borghesia e aristocrazia nel tempo”.

Cosa pensi della modalità d’esame?

“Penso che l’esame di stato debba essere abolito, in quanto dal mio punto di vista, un alunno non può essere valutato al 60% dall’esito di 3 esami nei quali la tematica da affrontare è casuale.

Bisogna, invece, concentrarsi sulla crescita e i risultati dell’individuo durante i 5 anni di formazione”.

Per ottenere risultati simili, quante ore dedichi allo studio?

“Durante il periodo scolastico dedico in media 2 ore al mio studio giornaliero”.

Come riesci a conciliare studio e vita sociale?

“Riesco a conciliare studio e vita sociale facendo predominare la vita sociale sullo studio.

Sembra paradossale ma molte volte per apprendere meglio esco con il mio gruppo di amici o con la mia ragazza, dando riposo al mio cervello e studiando quando ho le piene forze per farlo”.

Quali sono i tuoi hobby e interessi?

“I miei hobby e interessi riguardano principalmente gli ambiti della politica, della filosofia e della musica; magari dall’anno prossimo inizio a prendere lezioni anche di canto”.

Hai scelto l’università?

Se sì, quale facoltà?

Se no, cosa farai dopo?

“Ho scelto di proseguire i miei studi e di intraprendere la facoltà di Filosofia”.

Cosa sogni di fare da grande?

“Sogno nel mio futuro di diventare un professore universitario e magari essere così bravo da scrivere e pubblicare qualche libro”.

Vorresti rimanere in Italia o andare all’estero?

“Rimarrei in Italia solo per l’affetto nutrito per i miei amici e familiari, ma tempo fa ho considerato anche l’idea di trasferirmi in Svizzera o Irlanda”.

Secondo te il merito è premiato in Italia?

“Dal mio punto di vista il merito deve essere premiato tenendo conto di una pari condizione di partenza per tutti: il risultato ottenuto non è solo dato dall’impegno dell’individuo nello studio, ma anche dalle possibilità che l’individuo ha avuto di studiare e applicarsi.

Sono consapevole di essermi formato in un ambiente più sereno rispetto ad altri, e ciò ha portato a un ottimo risultato“.

Un tempo gli studenti con una media alta venivano chiamati secchioni e oggi nerd.

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Sei mai stato/a chiamato/a così?

Ti senti un secchione e quale valenza dai al termine?

“No mai, quella definizione è legata a una figura che non conosce altro che lo studio; riesco ad apprezzare tutti gli aspetti della vita, tra cui anche l’ozio”.

Quanto è importante studiare? E perché?

“E’ molto importante studiare perchè ti permette di apprendere tutta la storia dell’uomo e riesce a fare sviluppare spirito critico, utile per evitare di ripetere gli stessi errori e conoscere al meglio la questione che si ha davanti”.

Sei sui social? Se sì, quanto tempo li usi?

“Sì ci sono, li utilizzo abbastanza, e riconosco che senza l’utilizzo dei social non avrei potuto scoprire le mie passioni”.

Cosa ti rimane di più di questi anni di liceo?

C’è un episodio o un professore che ricorderai e perché?

“Da questi anni mi porto un bagaglio enorme di esperienze e bellissimi momenti condivisi con la classe dei miei ultimi 3 anni, ovvero la 5Bes, e con loro, anche dei professori che sono TUTTI importanti per me, infatti, non c’è stata materia che non mi sia piaciuta e li ringrazio dal profondo del mio cuore.

Una menzione speciale alla mia professoressa di Lettere delle scuole medie che all’epoca insegnava all’istituto “Emilio Segre’”, la quale mi ha spronato a crescere (il cui nome non posso fare perchè non le ho chiesto il consenso ), e che ringrazio molto”.

18 – Secondo un luogo comune diffuso sui Social, non è detto che il diplomato col massimo dei voti si realizzi nella vita più di uno studente medio.

Cosa ne pensi?

“Molti per “realizzazione” intendono la possibilità nel futuro di guadagnare un’ingente somma di denaro; nei miei piani questo non è presente.

Vorrei semplicemente guadagnare una somma di denaro utile per potermi permettere da vivere e per potere permettere ai miei futuri figli di avere una vita regolare senza sentire la mancanza di nulla.

Per “realizzazione” intendo perseguire la vita secondo la mia volontà e i miei canoni, e per rendere ciò possibile c’è bisogno di ragionamento e molta conoscenza”.

Quello appena concluso è stato l’anno della riforma del voto di condotta: bocciatura col 5 e debito formativo in caso di 6.

Secondo te la legge Valditara rafforza il concetto di responsabilità e rispetto nelle giovani generazioni?

E come?

“Dal mio punto di vista la riforma del voto in condotta non ha contribuito a migliorare il senso di responsabilità negli studenti, in quanto, non dipende soltanto dal comportamento dell’alunno stesso ma anche dalle decisioni dei docenti che in materia di condotta, ritenuta meno rilevante rispetto alle altre materie da giudicare, tendono ad agevolare lo studente”.

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