La struttura è stata collaudata da un mese, il bando per la gestione ventennale è pubblicato da due, ma le ditte impegnate nella costruzione del Palazzetto dello sport di Guidonia non vengono pagate. Nella mattinata di lunedì è andata in scena la clamorosa protesta degli operai e dei titolari della Sportland Appalti Spa di Barisciano in provincia de L’Aquila e della C.T.C. di Caserta, le due ditte appaltatrici del Comune per portare a termine il centro polifunzionale al Bivio.
“Siamo senza stipendio da marzo – ripetono in continuazione gli operai delle due imprese – ad alcuni di noi sono state staccate le utenze di gas e luce e c’è perfino un nostro collega che è stato sfrattato e ora dorme in cantiere”.
La protesta è cominciata intorno alle ore 11 con una quindicina di persone in totale che esponevano un eloquente striscione con su scritto “Comune caccia li sordi!”.
I titolari delle due ditte, Sergio Rossi e Salvatore Donato, hanno dapprima richiesto un incontro con il dirigente delle risorse finanziarie Gilberto Pucci e poi un faccia a faccia con il sindaco Eligio Rubeis. Il primo non ha potuto riceverli poiché impegnato in altre faccende ed il primo cittadino non era presente a palazzo Matteotti.
Il problema sembrerebbe legato al cambio nel servizio di gestione della tesoreria fatto dal comune nelle scorse settimane, con il passaggio da Banca delle Marche a Monte di Paschi di Siena che non consente di sbloccare diversi pagamenti.
“Quello che ci hanno detto – dice Sergio Rossi – è la stessa identica cosa che ci avevano promesso ad aprile. Noi abbiamo le banche che ci stanno addosso, non possiamo pagare gli stipendi ed i contribuiti delle maestranze. La situazione è insostenibile ed i problemi legati al cambio di tesoreria non cancellano il fatto che queste fatture dovevano essere saldate molto prima. I lavori ed i collaudi sono stati terminati il 30 giugno e ora chiediamo di essere pagati immediatamente. Non ce ne andremo da qui fin quando non avremo ottenuto quello che ci è dovuto”.
Marco Scipioni
Di Silvio: “In cassa restano solo due milioni”
Anche lui ha aderito alla protesta dei lavoratori al palazzetto dello sport. Ma Emanuele Di silvio, capogruppo del Partito democratico, punta il dito sull’amministrazione Rubeis.
“La cosa grave è che nell’atto transitorio firmato dall’Ati ed il Comune, quest’ultimo s’impegnava a pagare le fatture presentate, entro 30 giorni. Ad oggi l’Ente deve circa 100 mila euro per una fattura di marzo e 250 mila per una fattura di giugno. Questo non è nient’altro che il frutto di una cattiva gestione firmata Rubeis, che ha portato ad oggi il Comune, ad avere una liquidità di meno 2 milioni di euro”.