E’ la proposta portata avanti dal Collettivo Apache, un gruppo di ragazzi di Guidonia e dintorni impegnati sul territorio in iniziative di cittadinanza attiva, per aiutare il centro autogestito che ospita uomini, donne e bambini fuggiti da guerre e miseria.
Le raccolte in programma sabato 3 ottobre
Sabato 3 ottobre dalle 16 alle 20 saranno effettuate raccolte di abiti invernali e scarpe in piazza San Giovanni a Montecelio, a La Botte, in piazza Lauretana e nei pressi della parrocchia Santa Maria di Loreto.
In programma anche raccolta di farmaci con una postazione che sarà presente davanti le farmacie Aleandri e Scavolini in via Roma a Guidonia.
Al Baobab già arrivate scatoloni di alimenti e medicine
Sabato 26 settembre i ragazzi di Apache si erano divisi tra un banchetto davanti al supermercato Conad di Guidonia e un altro nei pressi della farmacia Aleandri in via Roma. Raccolti nell’occasione due scatoloni di pasta, due di scatolame varie come pomodori, ceci e fagioli, uno di latte a lunga conservazione e biscotti per la colazione, e ancora uno di prodotti per l’igiene personale.
Numerosi anche i medicinali raccolti davanti la farmacia.
Chi sono i ragazzi del Collettivo Apache
Il Collettivo Apache è un gruppo di ragazzi e ragazze del nord-est romano che ha deciso di riunirsi in un collettivo spontaneo con l’esigenza di confrontarsi sulle problematiche del territorio, con l’obiettivo di agire per creare una nuova coscienza di cittadinanza attiva.
“Per noi – spiegano nello statuto del gruppo – Città Bene Comune ha un significato profondo. La Città Bene Comune è uno spazio condiviso, un luogo che appartiene a chi lo vive oltre le barriere imposte dalla società. Per questo ci battiamo contro ogni forma di razzismo, sessismo, omofobia e fascismo. È uno spazio partecipato dove ciascuno possa mettere le proprie competenze, le proprie passioni e le proprie energie a servizio di tutti per una crescita collettiva. Dove i diritti di tutti non siano calpestati dagli interessi di pochi. Perché, fino ad oggi, il nostro ambiente, la nostra salute e il nostro sviluppo sociale ed economico sono stati sacrificati alla logica del profitto. La Città Bene Comune è uno spazio consapevole. Crediamo che per vivere a pieno il nostro territorio sia necessario conoscerlo e farlo conoscere attraverso pratiche di controinformazione. Inoltre riteniamo fondamentale adottare una visione ampia in un’ottica di confronto e relazione con i numerosi movimenti che condividono i nostri principi e che agiscono nel nostro Paese. Questo modello di città non può nascere da solo, ma c’è bisogno dell’impegno, delle idee e dei sogni di tutti”.