Guidonia – Ascensore rotto da mesi alle case popolari, disabili e anziani intrappolati dentro casa

Questo perché a viverci sono soprattutto persone anziane, alcune invalide o costrette a letto. Disabili.

Una situazione che, a detta degli abitanti, va avanti da almeno due mesi. Fermo definitivamente da sabato 23 luglio. “Ogni volta che venivano a riparare il guasto, dopo nemmeno un paio di giorni l’ascensore si fermava ancora – spiega Romeo Sanna, 80 anni, invalido civile al 100% che per camminare è costretto ad usare le stampelle – Questo fino a quando lo scorso sabato ci hanno detto esplicitamente che non lo possono aggiustare perché il Comune non paga la ditta da molto tempo e che dobbiamo tenercelo così”. 

Luciana Fresulli, 86 anni e domiciliata al quinto piano, per tre giorni non ha messo il naso fuori di casa. Troppa la fatica per lei di fare su e giù per le scale, vista l’età e il suo problema alla schiena che la costringe ad andare in giro solo con il busto. “Non ho voluto arrendermi ed ho continuato a chiamare l’ufficio Erp del comune di Guidonia, fino a quando mi hanno risposto – spiega la 86enne – Quello che ho dovuto sentire mi a lasciato di sasso. Servirebbero seimila euro, ma non li hanno, quindi l’ascensore non può essere riparato. E come facciamo adesso? Per me è difficile muovermi, devo restare chiusa in casa tutta l’estate? Fino a quando posso chieder favori alla mia famiglia anche solo per andare a comprare medicine e qualcosa da mangiare?”.

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Tra le situazioni più difficili, c’è quella di Mohamed Obeid (nella foto sopra a sinistra), 82enne con una figlia adulta affetta da sindrome di down e una moglie operata per un tumore un paio d’anni fa e con gravi insufficienze motore. “Faccio il massimo e provo a fare tutto io – racconta – dalla passeggiata con mia figlia alla spesa di casa. Ma vedere mia moglie chiusa in casa mi fa male, almeno  prima una po’ d’aria fresca e due chiacchere con i vicini poteva farle”.

La palazzina è abitata principalmente di persone anziane. E nemmeno a farlo apposta le situazioni più complicate dal punto di vista clinico si trovano proprio ai piani più alti. “Mia moglie ha subito un intervento chirurgico ad entrambe le ginocchia per un problema legato anche all’età – spiega Enzo Rocchi, 81 anni, inquilino del quarto – Come possono pensare di lasciare tutte queste persone in questa situazione? Siamo tra i pochi a pagare tutto, affitto e spese. Provvediamo da soli anche alle pulizie della scala. Devono ripararci l’ascensore il prima possibile, ci costringono a vivere come in prigione”.

Quello che arriva dalla quinta scala della case popolari di viale Trieste è un grido d’aiuto. Non c’è spazio a scandali o accuse, queste famiglie chiedono solo di poter vivere con dignità. E di riavere un ascensore funzionante che gli permetta di uscire di casa.

Veronica Altimari

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