Incubo discarica a pochi passi da Villa Adriana, il punto

Vale la pena ricordare che la DAF Srl del gruppo Donzelli ha presentato ricorso al TAR “Contro il fermo lavori richiesto a gennaio dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma guidata da Prosperetti, che richiedeva la verifica delle relative autorizzazioni e il blocco di qualsiasi attività all’interno della ex cava di proprietà Salini, che la DAF Srl vuole trasformare in una discarica per i rifiuti provenienti dalle aree colpite dal terremoto, ad un passo dalla Villa di Adriano, in una delle zone più importanti del mondo dal punto di vista archeologico, paesaggistico e ambientale, sulle falde acquifere e i pozzi di captazione, a confine col corso d’acqua”, come ha spiegato il coordinamento associazioni e comitati “Salviamo Villa Adriana”.

La preoccupazione del gruppo di protesta è che si riesca, col passare del tempo e con una strategia specifica, ad arrivare all’autorizzazione e sottolinea: “Ricordiamo poi, come ultimo passo, la richiesta fatta dalla proprietà Salini alla Regione di un cambio codice per ricevere “rifiuti urbani generici” e non inerti”.

“Tentare trasformare in una discarica un sito archeologico e paesaggistico di grande valore ad un passo dalla villa di Adriano e sopra le falde acquifere è un gesto oltraggioso, non si possono seppellire di rifiuti secoli di storia – afferma Urbano Barberini portavoce del Comitato Salviamo Villa Adriana e Assessore alla Cultura di Tivoli – non ci stancheremo mai di ripeterlo. Le autorizzazioni date da commissari e da funzionari della Regione non possono e non devono compromettere il nostro patrimonio culturale – prosegue il principe Barberini – questi luoghi meritano progetti di valorizzazione turistica e ambientale e non di certo discariche approvate forzando la mano, che cercano di scavalcare vincoli invalicabili, che proteggono il nostro patrimonio e la nostra salute. Mi auguro che i romani e non solo, oggi come allora, sappiano difendere le loro terre dall’arrivo di questi nuovi barbari”.

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Al NO si è unito anche l’istituto autonomo Villa Adriana-Villa d’Este, il direttore Andrea Bruciati ha spiegato: “Sostenibilità ambientale e valorizzazione culturale sono i due assets su cui si costruirà il futuro di questo Paese e il benessere dei suoi cittadini, ritengo che qualsiasi azione politica ed economica che invalidi queste istanze sociali ed esistenziali debba essere intesa quale operazione programmatica di abbrutimento etico e civile e conduca al suicidio morale di una collettività alla quale si oblitera qualsiasi domani”.

Al coro si unisce Legambiente Tivoli, il presidente del circolo locale rinnova la solidarietà agli abitanti delle zone terremotate ma ricorda: “E’ paradossale che quegli inerti percorrano ben 200 km a bordo di convogli di camion, per essere smaltiti in una cava mai autorizzata negli anni che si trova a pochissima distanza da un sito Unesco. Alcuni sindaci di quel territorio hanno dichiarato più volte di aver identificato i siti di stoccaggio in zona, perché allora si spenderanno parte dei 170 milioni di euro previsti per le rimozioni dal decreto Zingaretti, in trasferimenti lunghi, inquinanti ed assurdi?”.

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Dalla Regione, il consigliere Marco Vincenzi fa sapere: “Con la decisione di respingere la richiesta di conferire nella ex cava di pozzolana in prossimita’ di Villa Adriana le macerie delle aree terremotate, la Direzione regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti fa chiarezza e conferma la netta contrarietà dell’Amministrazione regionale  all’apertura di una discarica in uno dei siti storici e archeologici più importanti al mondo. Una buona notizia che ci riempie di soddisfazione e  della quale, per altro,  non dubitavo vista l’attenzione della Regione per la tutela del territorio e la salvaguardia del nostro patrimonio culturale”.

 

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