ELEZIONI – Hanno perso tutti

Più che le analisi conta sempre più il da fare, ora!

di Angelo Nardi

 

L’indomani di qualsiasi consultazione elettorale il gioco consiste nello stabilire chi ha vinto e chi ha perso aldilà delle autoevidenze.
Mai come dopo questo 20 settembre l’unica rilevazione possibile è che abbiano perso tutti.
Ha perso innanzitutto chi proclama vittoria. I cinquestelle. Questo corso legislativo sarà ricordato come l’affermazione del populismo anti-parlamentare col taglio dei vitalizi e il ridimensionamento delle Camere. Ma, sempre i Cinquestelle, non riescono a fare tesoro elettorale di queste discutibili vittorie. Il loro scarso responso in ogni regione dove si sono misurati la dice lunga.
Ne esce con le ossa rotte anche il PD. Tenere in Toscana e in Puglia (in Campania ha vinto De Luca) non può definirsi vittoria. Esser trascinati sul terreno dell’antiparlamentarismo è invece una sconfitta. Ritenere di poter governare questo torrente in piena dei Cinquestelle, che puntavano tutto su questo risultato di immagine, si è risolto in un ‘cul de sac’ che è stato difficile da spiegare agli elettori. Di sicuro non sono stati sufficienti i cosiddetti liberi pensatori e i tanti pronunciamenti. IL guaio oramai era stato fatto.
Non ha vinto la Lega che ha seguito i Cinquestelle per dovere di alleanza alla prima tornata governativa, ha provato poi a sfilarsi capendo che non era il caso, pena perdere la faccia con gli elettori irriducibili. Poco ha potuto fare il povero Giorgetti per far risavire il suo popolo.
Non è servito ai Fratelli d’Italia per i quali invece Giorgia Meloni ha tentato il sillogismo: ‘se il taglio dei parlamentari è presentato dal governo e viene bocciato dagli elettori la sconfitta è per il governo’. Troppo tardi. La retorica anti-democraticistica aveva fatto il suo corso.
Incolore la libertà di scelta lasciata da Matteo Renzi ai suoi. Inesistente Forza Italia che sulle libertà avrebbe potuto dire la sua.
La sinistra di Liberi e Uguali, invece, si è mostrata incapace a gestire un ruolo nella società che desse il segno del dissenso da tutto e tutti. Forse i peggiori sconfitti sono proprio loro.
In questo quadro ha senso il rivendicare i diversi avamposti regionali conquistati o confermati? Dovrebbero far discutere le Marche passate dalla sinistra alla destra, ma il quadretto di Giorgia Meloni che parla profusamente per il nuovo eletto presidente non è un bello spettacolo da vedere.
Ma il giorno dopo il sole è sorto lo stesso. Chi può è andato a lavorare e l’argomento delle due false partenze delle due squadre romane con la prima vittoria di Pirlo-allenatore in Juve coinvolge molto di più. È sempre stato così? Oggi però abbiamo un ospite indesiderato. È il Covid. Persone con così scarsa risolutezza difficilmente potranno incidere come azione di governo, locale e nazionale, per limitarne i danni.

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