Dal 2014 la donna subiva abusi dal compagno. I capelli tirati, la testa sbattuta addosso al bordo del lavandino, Un’eredità da 300 mila euro dilapidata e violenze psicologiche durate anni. Almeno fino a quando ha incontrato quegli uomini dall’aspetto rude, barbe incolte, capelli lunghi, giubbotti di pelle in sella a “cavalli d’acciaio”.
Sono stati loro, i biker del “Mpm Roma Club” di Guidonia, a tendere una mano a Marta e a darle la forza di denunciare e iniziare una nuova vita. Sempre loro ad affiancarla nel processo a carico di Francesco C., romano 40enne, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni. E’ soltanto l’ultimo gesto di solidarietà del gruppo di harleysti che sostiene la Onlus “8212” e hanno come base il “Tmr Village” di via Tiburtina al Bivio di Guidonia. Un gruppo che da dieci anni si contraddistingue per iniziative di solidarietà sul territorio e non solo. Nel caso di Marta i biker l’hanno tirata fuori da una spirale di violenza fatta di continui soprusi che la donna aveva incominciato a subire da parte del compagno fin dal 2014. Lei le aveva provate tutte, anche a cambiare la serratura della porta di casa, per tentar di non far più rientrare il compagno violento, ma anche in quel caso con la violenza aveva sfondato la porta e si era piazzato di nuovo nell’appartamento.
Ma è stato solo conoscendo gli MPM, acronimo di “Milites Pro Minoribus”, ovvero soldati al servizio dei piccoli, che è riuscita a denunciare il suo aguzzino e a consentirle di vivere tranquilla insieme a suo figlio, senza preoccuparsi che qualcuno le sfondi la porta per picchiarla. Ma non è la prima volta che il gruppo aiuta chi è in difficoltà, infatti dietro l’aspetto duro da biker, si nascondono uomini e donne dal cuore d’oro che, in sella alle loro moto, mettono corpo, anima e portafoglio per aiutare chi ne ha più bisogno. (Em. Lan.)