“Il dramma che si è consumato questa notte presso la casa di riposo di Lanuvio rende ancor più urgente l’avvio del confronto con la Regione per rivedere la normativa relativa a queste strutture, dai requisiti minimi alle condizioni di lavoro, e l’attivazione di un sistema di controlli volto al miglioramento qualitativo delle condizioni di assistenza garantita agli ospiti, come degli operatori che vi lavorano”, così Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio.
“Troppo spesso arrivano alle cronache casi di maltrattamento, notizie di carenze strutturali, e, con l’epidemia Covid, il numero elevato di focolai dovuto a scarsi controlli e protocolli di sicurezza adeguati. La pandemia ha fatto emergere ed acutizzato aspetti lasciati troppo in ombra e senza adeguato controllo da parte delle istituzioni”, prosegue Cenciarelli.
“Con l’accordo dello scorso settembre, tra parti sociali e Regione Lazio, si è condiviso un percorso per restituire centralità all’assistenza socio sanitaria pubblica, sia attraverso interventi sugli accreditamenti e nella previsione di nuove RSA pubbliche, sia con la revisione della normativa relativa alle case di riposo, per la maggior parte gestite da privati, sui cui standard di assistenza è necessario vigilare. Le zone d’ombra vanno dai requisiti strutturali a quelli gestionali, che hanno ricadute sui livelli di servizio per gli ospiti e sulle condizioni dei lavoratori. Il personale è spesso sottoinquadrato o assunto con contratti “pirata”, sottoposto a ritmi di lavoro eccessivi, mentre non sempre sono chiari ruoli e compiti. Un’opacità complessiva su cui non si può più attendere”, aggiunge il segretario Fp Cgil Roma e Lazio.
“Sia nelle case di riposo comunali che in quelle private, dovrebbero essere ospitati solo anziani autosufficienti o, definizione di per sé non chiara, semi autosufficienti. Il confine tra case di riposo e RSA, rispetto alle necessità degli ospiti, non è così netto. C’è bisogno di maggiori regole come di una maggiore integrazione con la rete socio sanitaria territoriale, per attività di prevenzione e cure, anche per le stesse case di riposo. I controlli delle Asl limitati al Covid, dove peraltro nella stessa struttura erano in corso le procedure di trasferimento dei pazienti, non bastano”.
“Assolutamente urgente, quindi, dare seguito agli impegni presi: la Regione avvii quanto prima il previsto tavolo di confronto sulle norme che regolano l’apertura e la gestione di queste strutture, includendole in un piano di complessivo rafforzamento del sistema dei servizi socio sanitari ad anziani, non autosufficienti e disabili. Per la dignità e la garanzia di assistenza adeguata agli ospiti e per la tutela degli stessi lavoratori”, conclude.