A parlare per primo di un rientro al 100% per tutti era stato il presidente del Consiglio Draghi, che il 16 aprile in conferenza stampa aveva annunciato: “Dal 26 aprile tornerà la zona gialla e le scuole riapriranno completamente in presenza nelle zone gialle e arancione”. E sui trasporti aveva aggiunto: “Lo Stato ha stanziato 390 milioni per il trasporto pubblico locale”.
Le cose, come al solito, andranno diversamente. Alle superiori la didattica in classe sarà fra 50% e 75% in zona rossa e tra il 70% e il 100% nelle zone gialle e arancioni. Cifre cifre e solo cifre che non tengono conto della realtà: la mancanza di spazi nelle aule, per esempio, e la carenza di mezzi di trasporto per riportare gli studenti in classe in sicurezza. Solo chi non ha la minima contezza della complessità scolastica può pensare di decidere le percentuali il venerdì sera per il lunedì mattina. Io non manderei i miei figli a scuola sapendo che non vengono tutelati in alcun modo.
Un’altra crepa alla politica del governo arriva dal Garante della privacy che ha bocciato il pass vaccinale. Lo strumento che offre alcune libertà a immunizzati, guariti e negativi al tampone è giudicato lesivo dei diritti della persona