Retorica e miliardi
I giornali di oggi aprono sulle parole di Draghi che hanno accompagnato la presentazione del Piano di Recupero (Ricovery Plan) alla Camera. 248 miliardi da spendere entro il 2026.
L’appello del premier è quello di mettere da parte le miopie “o pagheranno i più deboli”.
“Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”, ha detto, “Sbaglieremmo tutti a pensare che sia solo un insieme di progetti. Metteteci dentro le vite degli italiani.
Molta retorica in Aula per convincere della bontà di un piano che punta soprattutto su progetti green. Sul Superbonus del 110% per le ristrutturazioni Draghi ha detto che i 18 miliardi che coprono fino alla fine del 2022 non sono stati tagliati.
Il premier ha professato ottimismo, e non poteva essere altrimenti, sperando che onestà, intelligenza e gusto del futuro, prevalgano su corruzione, stupidità e interessi di parte. Mali che avrebbero caratterizzato il nostre Paese, hanno scritto alcuni giornali esteri nei giorni scorsi, come “delinquente e un po’ teppista”.
Le repliche al discorso di Draghi sono apparse deboli. Persino Sgarbi è sembrato più buono.
“Altro che piano Marshall, ha tuonato invece Raffaele Trano di Alternativa. Questo è un piano elaborato dagli amici degli amici”. E se ne va sbattendo il microfono nel silenzio dell’Aula.