21, 22, 23

Legate a questi tre numeri le sorti delle libertà materiali degli italiani

Con una scelta bizzarra, il governo della repubblica ha deciso di cancellare il coprifuoco nel giorno di ingresso della stagione estiva, il 21 giugno. Ci si chiede quale calcolo ci sia in questa decisione. Per quale motivo una persona dopo aver lavorato tutto il giorno, oppure esser stato costretto a casa che è peggio, non possa andare a fare due passi la sera quando in strada non c’è nessuno? Per quale motivo bisogna aspettare il 21 giugno per questa orwelliana operazione di “una boccata d’ara”?

Oggi segna la data d’inizio di cui si potrà, di fatto, cenare fuori casa con la ritirata protratta alle ore 23, non le 22 come è stato fino a ieri. Ma dal 7 giugno potranno rientrare a casa come Cenerentola, a mezzanotte, alle ore 24. Anche qui il governo della repubblica dovrebbe esporre le equazioni, i dati di calcolo probabilistico, con cui si è addivenuti a questa scelta che assume sempre più il carattere dell’arbitrarietà. 

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“Si riapre, ma con gradualità e prudenza, poco alla volta per vedere gli effetti sulla curva del virus e per capire quali sono le attività che incidono di più sull’aumento dei contagi”. Fanno trapelare nelle comunicazioni di governo. Ma se così è significa che quei primi divieti non avevano senso e toglievano delle libertà a caso.

 – Tutto questo non intende auspicare al “liberi tutti” richiesto dalle due destre, anche se con convinzione discutibile: nessuna azione politica vera e propria di opposizione a queste misure, tanto per capire che si andava oltre la petizione di principio. (In piazza sono andati i rappresentanti delle professioni segregate, non i partiti politici che nel caso di Forza Italia e della Lega siedono a Palazzo Chigi) – 

Che senso ha consentire l’apertura delle palestre, dal 1 giugno al 24 maggio, e dei parchi tematici, dal 1 luglio al 15 giugno, mentre invece rimanere rigidi nella ripartenza al 1 giugno per bar e ristoranti al chiuso?

Ci sono dati che attestano l’origine dei contagi nel prendere un caffè al bar? Oppure è emerso che nelle palestre, dove il distanziamento è fisiologico e l’impegno fisico implica una respirazione intensa, non si è rintracciata nessuna origine di contagio? Ma perché non sono state prese misure drastiche per i luoghi di Sanità, come le Rsa e gli stessi ospedali, dove erano gli esterni a portare il contagio agli anziani e a persone malate con altre patologie?

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Quando sarà finito questo grande psicodramma dovremo fare i conti per capire il quoziente di razionalità che si è adottato in tutta questa fase e confrontarlo con quello degli altri paesi.

Tra negazionisti di governo (Jair Bolzonaro in Brasile), assertori del ‘laissez faire’ pentiti (Boris Johnson in Inghilterra), liberali ad oltranza (Anders Tegnell in Svezia), ci consola il fatto che non abbiamo lezioni da prendere in alcun altro paese.

Ma è la consapevolezza di sapere in quali mani siamo ad obbligarci ad una nuova riflessione. Dopo la pandemia! Ben inteso. 

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