Droga e schede telefoniche in carcere nascoste in pizze farcite. Ci sono anche tre persone della Città del Nord Est – un cinquantenne di Fonte Nuova, una casalinga di trent’anni di Guidonia e sessantenne di Vicovaro – tra i familiari di detenuti che facevano recapitare telefoni e droga all’interno del carcere di Rebibbia. Un traffico appena sventato dai carabinieri con sette misure cautelari di cui cinque in carcere. I tre in momenti diversi avrebbero effettuato le consegne in carcere, in un caso sperando nell’appoggio di un agente della polizia penitenziaria infedele. In una pizza consegnata dal sessantenne di Vicovaro è stato trovato dell’hashish e 10 sim card. I detenuti destinatari, non sempre individuati, poi le rivendevano ai compagni di cella. “Ha sniffato 30 mila euro di neve”, si sente in una intercettazione. Di almeno un’altra consegna, secondo gli inquirenti, si sarebbe occupato l’uomo di Fonte Nuova su consegna della trentenne di Guidonia.

Introducevano droga e telefonini in carcere, tre i “corrieri” del Nord Est
Indagati due uomini di Fonte Nuova e Vicovaro e una casalinga di Guidonia
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