Si intitola “Fiele e Miele – La violenza contro le donne spiegata e narrata”, è un libro scritto a quattro mani da un uomo e da una donna.
Lei è Cinzia Merletti, scrittrice, musicista e insegnante dell’Istituto comprensivo “Eduardo De Filippo” di Villanova di Guidonia.
Lui è Davide Sinibaldi, 58 anni, Sostituto Commissario della Polizia di Stato, responsabile del Pool Antiviolenza del Commissariato di Tivoli, referente e co-autore del “Codice Rosa Integrato”, un modello operativo a contrasto della violenza di genere che prevede l’interazione tra forze dell’ordine, ospedali e centri anti-violenza.
Domani pomeriggio, giovedì 24 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne l’insegnante e l’investigatore presentano “Fiele e Miele” presso l’aula consiliare del Comune di Marcellina.
L’iniziativa inizia alle ore 18,30 e verrà presentata da Pasquale Velardi, Responsabile dell’Associazione “Impegno, Coerenza, Passione”.
Per Cinzia Merletti e Davide Sinibaldi è il secondo libro scritto a quattro mani, dopo “Donne in cammino… verso la pienezza dei diritti umani” pubblicato nel 2019.
Stavolta “Fiele e Miele” vanta l’introduzione a cura di Cinzia Mammoliti, Laureata in Giurisprudenza e Psicologia Clinica e della Riabilitazione con perfezionamento in Criminologia e Psicopatologia forense.
“Ho scorso tra le righe due ingredienti fondamentali per il raggiungimento di un obiettivo quale la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e domestica in particolare: la professionalità e la passione che può tradursi nell’alta motivazione a far pervenire un messaggio”, scrive la criminologa.
Nella prima parte il Sostituto Commissario Sinibaldi porta nel libro la sua esperienza di tanti casi risolti di violenza sulle donne e maltrattamenti e abusi sui minori dal 2009, quando al Commissariato di Tivoli fu costituito il Pool Antiviolenza.
“Nella seconda parte del libro – spiega ancora la criminologa Cinzia Mammoliti – Cinzia Merletti, musicista e scrittrice eclettica, si concentra sul dar voce alla sofferenza di una serie di donne maltrattate e doloranti delle quali narra la storia con un realismo non privo di tinte poetiche che talvolta si mescolano provocando una profonda pena in chi riesce a immedesimarsi in certe biografie.
L’Autrice (…) invia un messaggio potente (…): occorre lottare per l’autoconsapevolezza. Bisogna smetterla di raccontarsi storie, ma occorre imparare a prendersi per mano, farsi aiutare, elaborare e riacquistare la dignità perduta.
Un gioiellino nel suo genere. Che dopo la prima lettura viene voglia di riprendere in mano”.