Lei denunciò di essere stata a lungo maltrattata dall’ex marito anche davanti alla loro figlia minorenne. Ma dal processo è emerso che in realtà, quando finì l’amore, le liti iniziarono ad essere sempre più accese.
Così mercoledì 11 ottobre il Tribunale di Tivoli ha scagionato un manovale albanese di 57 anni accusato di maltrattamenti in famiglia.
Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – hanno derubricato il reato di maltrattamenti in famiglia in atti persecutori dichiarando il reato stesso prescritto.
D’altronde, la vicenda risale a dieci anni fa.
L’uomo era accusato dalla oramai ex moglie di aver reso un inferno la loro casa di Castel Madama in particolare a dicembre del 2013, quando il manovale avrebbe ripetutamente sottoposto la donna a vessazioni fisiche e verbali con offese e denigrazioni instaurando una condizione di soggezione psicologica e di timore.
Fatto sta che l’ex moglie ha ritirato la querela per maltrattamenti, anche per questo la Procura ha richiesto l’assoluzione dell’imputato.
Il 57enne, difeso dall’avvocato Sandro Alimonti di Tivoli, ha dimostrato che le discussioni erano reciproche e scoppiavano ogni volta che l’uomo si recava nell’ex casa coniugale per incontrare la figlia minorenne.