Ventisei chilogrammi di droga e 46 mila euro in contanti sequestrati. Quattro italiani di età compresa tra i 22 e i 46 anni arrestati.
E’ il bilancio di una duplice operazione antidroga messa a segno a San Cesareo dagli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Appio.
Secondo un comunicato stampa diffuso oggi, martedì 6 febbraio, dalla Questura di Roma, il primo servizio ha avuto origine da un’attività info-investigativa svolta presso un’abitazione di via Maremmana a San Cesareo dove, l’insolito movimento di due ragazzi, non era sfuggito agli agenti.
Individuata subito l’autovettura con la quale i due sospettati erano soliti spostarsi dal loro appartamento, i poliziotti hanno atteso il loro rientro per fermarli, identificarli e procedere ad un controllo. Diversi panetti di hashish per un peso di oltre 350 grammi sono stati rinvenuti, da parte degli operatori, all’interno dell’abitacolo e la somma di 95 euro in possesso dei giovani.
La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire circa 4 chili di stupefacente, tra panetti di hashish e involucri contenenti marijuana, un bilancino di precisione, un coltello ed un bisturi intriso di droga, materiale per il confezionamento della sostanza, un quaderno ed un block notes riportanti contabilità varia ed una pistola a gas priva di tappo rosso.
Inoltre, occultati in parte tra un cassetto incastonato in una presa elettrica della camera da letto ed in parte in una cassaforte, sono stati rinvenuti oltre 46 mila euro suddivisi in banconote di vario taglio.
Dall’analisi di uno dei cellulari utilizzato dai due è emersa un’attività di spaccio, nella quale uno di loro però si rendeva disponibile per le consegne di stupefacenti in tutta Italia tramite un noto canale di messaggistica.
I due fermati, entrambi romani di 25 anni, ultimati gli atti negli uffici del commissariato, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Misure poi convalidate dall’Autorità Giudiziaria su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La seconda operazione, eseguita sempre dagli investigatori del commissariato Appio, nasce durante le attività di Polizia Giudiziaria e nel corso dei servizi di pedinamento che hanno portato poi all’arresto dei due 25enni.
Infatti, durante tali attività, i due sono stati notati mentre si recavano con frequenza in una zona isolata di via del Castagneto, in aperta campagna.
Gli agenti hanno quindi individuato l’abitazione di un 46enne ove i due fermati dell’operazione precedente erano stati spesso visti. I poliziotti hanno quindi deciso di effettuare una perquisizione domiciliare all’interno della casa, dove, oltre a rinvenire lo stesso tipo di sostanza stupefacente di quella trovata precedentemente, è stato trovato ingente materiale per il taglio e il confezionamento. Inoltre, non è passata inosservata all’occhio degli investigatori una scala posizionata sul muro esterno, che consentiva, con estrema facilità, l’accesso ad una abitazione limitrofa, disabitata ma in uso a un 22enne.
Una prima ispezione esterna ha permesso di rinvenire, all’interno di un ingegnoso nascondiglio del sottotetto, circa 16 chili di hashish di diverse tipologie e varietà, consistenti in panetti di circa 100 grammi con etichette adesive.
Una volta rintracciato il 22enne, si è proceduto quindi alla perquisizione dell’abitazione ove, grazie al fiuto del cane “FARO” della Squadra Cinofili della Questura di Roma, sono stati rinvenuti, all’interno di un’intercapedine ricavata nel muro del camino, altri 6 chili di hashish suddivisi in panetti da 100 grammi l’uno.
Infine all’interno della camera da letto sono stati rinvenuti borsoni contenenti 407 sigarette elettroniche al THC, una busta contenente filtri per sigarette impregnati di cocaina, e diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente.
I due sono stati arrestati. L’operato dei poliziotti è stato convalidato dall’A.G. e il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto per entrambi la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.